«Le tariffe non riconoscono nessun costo di ricerca, si devono recuperare soldi per un settore per noi fondamentale per la medicina moderna, da altre parti. La Confederazione e la politica danno soldi per la ricerca solo a istituti universitari. Nel 2015 abbiamo fatto 6 milioni di perdita, abbiamo però liberato 12 milioni di riserve che hanno permesso di avere 6 milioni di utile netto. Da qui abbiamo usato tutto quanto potevamo per la ricerca, come CdA vogliamo dare un segnale, un incoraggiamento e uno stimolo ai nostri medici affinché partecipino ai progetti di ricerca. La medica del futuro è questo, andrà su due binari: quello della clinica e quello della ricerca, per avere un Ente forte che possa competere nel panorama sanitario svizzero devono andare a braccetto. Vogliamo un Ente forte, avere una medicina di super qualità per riportare a casa i pazienti, forse troppi, che vanno a curarsi oltre Gottardo. Per noi i 3,3 milioni alla ricerca sono i più importanti, i giovani medici vanno incoraggiati, ci aiuteranno ad avere un'offerta sanitaria competitiva».