Dunque, qualche anno fa erano gli uomini ad andare a lavorare, e ciò è spiegabile col fatto che essi avevano “miglior accesso al mercato del lavoro (industriale) e resistenza a sforzi pesanti”. Quando però poi il mondo del lavoro è cambiato, passando ai servizi, ha ridotto gli incentivi per le donne a rimanere a casa. E questo ha portato anche, secondo Pamini, a una differenza nella composizione delle famiglie, con persone con interessi e qualifiche simili che si univano, creando coppie con doppi redditi, diminuendo “il divario salariale all’interno della coppia ma aumentandolo tra donne di diverse famiglie, a seguito di una maggior segregazione sociale”.