“L’arresto del diciannovenne per l’ipotesi di reato di atti preparatori per assassinio, sub. omicidio, ripropone il tema relativo alla facilità di acquistare, risp. entrare in possesso di armi visto come a casa del giovane sia stato reperito un arsenale con una ventina di armi e vari proiettili (per i dettagli si rinvia ai Comunicati di Polizia). Vero è che il giovane è stato fermato prima che potesse eventualmente mettere in atto il disegno criminoso che gli viene imputato, ma ciò non è avvenuto grazie ai meccanismi di autorizzazione o controllo previsti dalla Legge sulle armi quanto piuttosto dai segnali emersi nella scuola e sui social network. Sta di fatto che il giovane era riuscito a procurarsi numerose armi. Lo scrivente non sa se le armi o parte di esse siano state acquistate richiedendo le relative autorizzazioni e qualcosa non ha funzionato, risp. i controlli non sono quelli adeguati, oppure se egli le ha ottenute per altri canali e in tal caso vuol dire che la Legge sulle armi non è in grado di impedire in modo sufficiente pregnante che delle armi circolino, o vengano importate, nel nostro territorio”, scrive il liberale.