POLITICA
"Consiglio Federale, vogliamo chiarimenti sul caso Credit Suisse"
È il messaggio che emerge dalla giornata di ieri della sessione straordinaria del Consiglio Nazionale, che oltre ad aver bocciato le garanzie, ha approvato una serie di postulati che obbligheranno il Governo a spiegare vari punti

BERNA - È stata una lunga nottata quella delle Camere, riunite ieri in seduta straordinaria per discutere del caso Credit Suisse. E in mattinata si ricomincia. Quello che emerge è una sostanziale sconfessione delle scelte del Governo, che dovrà spiegare vari risvolti dell'acquisizione della banca da parte di UBS.

Con una inedita alleanza UDC-PS al Nazionale sono state bocciate le garanzie della Confederazione di 109 miliardi. Il Consiglio degli Stati aveva invece detto sì.

Ieri il Nazionale ha anche approvato con 127 voti a 43 una serie di postulati della Commissione dell'economia e dei tributi, che fanno sì che il Governo Federale dovrà spiegare diversi punti in merito all'intera vicenda e al futuro.

In particolare, dovrà chiarire quale sarà l'importanza della nuova banca, nata dalla fusione, per l'economia svizzera e il settore delle esportazioni o se è necessario intervenire a livello di competenze, risorse o strumenti supplementari dell'autorità della concorrenza.

Andranno analizzate le cause che hanno portato al disastro di Credit Suisse, che ha destabilizzato i mercati: in dettaglio si dovranno valutare il ruolo dell'incremento dei tassi di interesse, della tipologia dei crediti concessi da Credit Suisse, gli effetti di operazioni speculative con prodotti derivati, il ruolo del trading algoritmico, del trading ad alta frequenza, delle agenzie di rating e degli organi di revisione.

Infine si dovranno elaborare modifiche che non permettano più casi simili, con banche troppo grosse per poter fallire. 

Oggi il dossier torna all'esame degli Stati. 

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