ULTIME NOTIZIE News
Politica
24.08.2015 - 11:580
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

Il primo cittadino del Cantone a Lourdes, «qui ho capito che bisogna impegnarsi in politica»

Il presidente del Gran Consiglio, Luca Pagani, è appena rientrato dal pellegrinaggio assieme ai malati. «Vedi la vita da un'altra prospettiva e capisci che bisogna approfittarne finché si può. Un'esperienza che consiglio a tutti.»

BALERNA - Luca Pagani è rientrato da un paio di giorni da Lourdes e ha ripreso la vita normale, ma, come ogni volta le emozioni e quanto ha vissuto lo accompagneranno per tutto l'anno. Il presidente del Gran Consiglio, infatti, da 12 anni si mette a disposizione dei sofferenti (700 quest'anno solo quelli che vi si sono recati in treno) che compiono il pellegrinaggio, e lo ha raccontato con un emozionante diario fotografico giornaliero sul suo profilo Facebook (da cui è tratta la foto). Lo abbiamo sentito per parlare dell'esperienza, e ancora una volta è bastato ad accorgersi come le emozioni più vere non possano essere trasmesse solo da immagini, bensì dal racconto e dalle sensazioni di chi c'era. «Sin dalla mia prima esperienza a Lourdes, è divenuto per me un appuntamento fisso nella mia vita, che attendo con trepidazione e vivo con la gioia di mettermi al servizio di persone malate e sofferenti, senza chiedere nulla in cambio. Sono loro poi che danno a noi volontari qualcosa in più, un contatto arricchente, ancor di più per il fatto di avvenire in un santuario».Che cosa le lascia, ogni anno, il pellegrinaggio?«Si ritorna un po' trasformati, dopo aver compiuto un viaggio nel proprio cuore. Essere confrontati con la sofferenza fa sì che si dia la giusta importanza alle cose e si rivedano le priorità della propria vita. Porto a casa serenità e amore per la vita nonostante la malattia e la sofferenza, una vita che è in ogni caso degna di essere vissuta».C'è una storia personale che l'ha colpita particolarmente? E il momento più emozionante qual è stato?«Sì, quella di un uomo più o meno della mia età che si trova su una sedia a rotelle. Parlando, mi ha raccontato che era soccorritore e si metteva anche lui a disposizione dei malati, poi la malattia in poco tempo lo ha costretto sulla sedia a rotelle. Una vicenda del genere ti fa dire che devi approfittare delle opportunità finché puoi, non sai cosa ti riserverà la vita. Il bene va fatto subito. Il momento più emozionante è stato quando siamo entrati nella Grotta: accompagnavo un malato e vedere come si appoggiava alla roccia mi ha toccato, il suo gesto era molto intenso».Lei è presidente del Gran Consiglio e attivo in politica da anni, da Lourdes porta con sé anche qualcosa che può essere utile su questo fronte? «È stato proprio durante un viaggio a Lourdes che ho deciso di impegnarmi in politica. Ho capito che non bastava mettersi a disposizione dei malati in queste due settimane, ma che serviva dar loro una mano anche nel resto, andare dove si prendono le decisioni sulla loro vita. Il mio è un impegno a favore dei bisognosi, per la vita».Ha espresso una preghiera per il nostro Cantone?«Quello che ho chiesto anche nel mio intervento di insediamento al Gran Consiglio: di poter lavorare tutti insieme per il bene comune, ricordando sempre i valori umani che sono alla base di una società».In un periodo di grandi mutamenti, la spiritualità e il bisogno di credere in qualcosa sembra non tramontare mai...«La spiritualità si avverte, basti vedere queste 700 persone che dal Ticino hanno deciso di recarsi a Lourdes in treno, un viaggio di 20 ore. E molti giovani hanno messo a disposizione parte delle loro vacanze in modo gratuito, addirittura pagandosi il viaggio: questo non potrebbe avvenire se non ci fosse qualcosa. Credo sia una testimonianza forte che va contro corrente. Quella del pellegrinaggio con i malati è comunque un'esperienza che consiglio a tutti, dà tanto e fa capire cose importanti».
Tags
consiglio
lourdes
politica
disposizione
viaggio
gran consiglio
malati
esperienza
pellegrinaggio
cantone
© 2024 , All rights reserved