TRIBUNA LIBERA
Fabio Regazzi: "Perché il potenziamento della rete autostradale riguarda tutti noi"
Il senatore sulla votazione del 24 novembre: "Rinunciare oggi a questo potenziamento significa, inoltre, rischiare di compromettere lo sviluppo di progetti futuri"
Ti-Press/Maria Linda Clericetti

di Fabio Regazzi *

Il prossimo 24 novembre saremo chiamati a votare su una questione che non si limita a singole regioni, ma abbraccia l’intera Svizzera: il potenziamento della rete stradale nazionale. La Svizzera è conosciuta per la sua rete di trasporto – stradale e ferroviaria – interconnessa e ben gestita, che collega regioni, aziende e persone in tutto il Paese. L’infrastruttura autostradale necessita però ora di un ammodernamento: costruita negli anni Sessanta per una popolazione da 6 milioni, oggi, con 9 milioni di abitanti, non riesce più a rispondere alle necessità crescenti di mobilità della Svizzera.

Basti pensare che nel 2023 sono state registrate quasi 49'000 ore di colonna solo sulle autostrade (il 22% in più rispetto al 2022), con perdite economiche stimate a 1.2 miliardi di franchi all’anno. Ma le ore di coda sulle autostrade hanno delle conseguenze anche per le regioni limitrofe: il traffico d’aggiramento si riversa infatti sulle strade secondarie e quindi negli agglomerati, con conseguenti problemi a livello della sicurezza stradale, nuovi ed ulteriori ritardi, rumori ed inquinamento.

Con il Programma di sviluppo strategico delle strade nazionali (PROSTRA), Consiglio federale e Parlamento hanno previsto sei progetti di ampliamento, dove le opere più urgenti si concentrano si concentrano soprattutto nelle aree degli agglomerati urbani. E il Ticino come beneficia di questi progetti? Anche se i progetti attuali non toccano direttamente il nostro cantone, i vantaggi di un sistema stradale moderno e potenziato si estendono a livello nazionale. Un'infrastruttura di trasporto ben funzionante riduce la congestione del traffico, abbassa i tempi di trasporto e i costi per le imprese, aumentando la competitività delle nostre aziende e sostenendo l’economia locale.

Rinunciare oggi a questo potenziamento significa, inoltre, rischiare di compromettere lo sviluppo di progetti futuri, molti dei quali risponderebbero alle necessità di cantoni e regioni attualmente non coinvolti, lasciando irrisolti problemi strutturali che ostacolano il traffico e l’economia – uno tra tutti, il collegamento A2- A13 Locarno-Bellinzona rischierebbe di essere definitivamente affossato. Un sistema di mobilità moderno e sicuro è indispensabile non solo per il commercio, ma anche per i servizi e la qualità di vita dei cittadini. I benefici di una rete stradale efficiente vanno oltre i confini cantonali e si estendono all'intera popolazione. Votare “Sì” il prossimo 24 novembre significa andare ben oltre le opere previste nei diversi cantoni: significa rafforzare il sistema di mobilità svizzero nel suo insieme.

* consigliere agli Stati e presidente Usam

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