CRONACA
Locarno repressiva e morta? «Sono bravi ragazzi... »
La replica del sindaco: «sensibili alle richieste dei giovani, troveremo un modo per migliorare l'offerta»
LOCARNO - «Nonostante l’associazione LOCattiva ha già dimostrato a più riprese la propria affidabilità e la propria credibilità ci sembra coerente “pensare sempre al peggio”», scrivevano i rappresentanti di
nella nota con cui presentavano la loro petizione a favore di una Locarno maggiormente aperta ai giovani. C'era davvero troppa polizia e il Municipio partiva prevenuto? Il sindaco Alain Scherrer è convinto di no ed anzi parla di un impegno a rendere la città più attrattiva per i giovani.«Non ho colto ciò che hanno scritto come una provocazione, penso abbiano voluto fare una battuta. Infatti la Polizia non è intervenuta, d'altronde è giusto controllare l'ordine pubblico, l'ho letta come una battuta perché con loro abbiamo avviato un discorso costruttivo. Ci sono stati degli incontri con dei colleghi municipali e siamo venuti loro incontro con la manifestazione in Piazza Grande, dove è andato tutto liscio nonostante i tempi ristretti. Sono convinto che riusciremo a collaborare. Sono bravi ragazzi».
Cosa pensa in generale delle loro richieste?
«Quello che mi piace sottolineare è che il Municipio è sensibile e attento alle problematiche dei giovani e alle loro richiesto. Entreremo in merito a quello che hanno richiesto, indipendentemente dal numero di firme che raccoglieranno. Alcuni passi li abbiamo già intrapresi, penso all'allentamento delle deroghe per gli orari per gli esercizi pubblici qualche mese fa, o al fatto che con la Casa d'Italia abbiamo avviato da tempo, da prima che lo dicessero loro, una trattativa per trovare un accordo per dare una casa ai centri culturali e alle associazioni di Locarno. Non siamo stati a guardare. L'unica cosa nuova delle loro proposte è quella legata alla street art, che personalmente non conosco. Siamo apertissimi ad ampliare l'offerta di eventi, siamo anche un Municipio giovane. Ciò che è importante è che tutti le proposte abbiano una qualità: non perché sei giovane deve esserci per forza casino, serve un progetto ed entreremo di volta in volta in materia. Abbiamo tutti lo stesso obiettivo, l'importante è la qualità».
Locarno viene definita città repressiva e morta, le paiono definizioni corrette?
«Se mi trova un Comune che organizza più eventi e manifestazioni di noi, ne riparliamo. Ciò su cui hanno ragione è che ci sono alcuni momenti dell'anno in cui è tutto molto calmo, ma definire Locarno una città morta tutto l'anno mi pare decisamente ingeneroso e non realistico. Al di là della provocazione, essendo tutti noi sensibili alle richieste dei giovani, troveremo un modo per migliorare l'offerta».
LOCattiva sostiene anche che se un evento è proposto da un giovane è più facile che venga bocciato piuttosto che accolto. Cosa replica?
«Servirebbero esempi concreti per poter rispondere (nella petizione invece si parla in termini generici, ndr). L'unica cosa che ci è stata chiesta è la manifestazione in piazza che è stata concessa, nonostante i tempi stretti. Bisognerebbe guardare da caso in caso, dovrebbero anche loro aggiungere dei dati perché è peccato ragionare per partito preso e in termini generali. Vogliamo andare tutti nella direzione di fare qualcosa in più, certamente va fatto con la qualità. Ogni volta, quando c'è una proposta, servono un progetto e un'organizzazione. La mia intenzione è di parlarne già nella seduta di Municipio di martedì».
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