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06.10.2016 - 08:000
Aggiornamento: 21.06.2018 - 14:17

Responsabilità, partiti, Pontiggia, Pesenti, Masoni e Macchi: Borradori, «vi dico tutto»

Il sindaco analizza la situazione. «Non avrei mai cambiato le regole in corsa. Non si sono sapute scindere le esigenze del LA dalle persone. Tutto dobbiamo fare un esame di coscienza»

LUGANO - Nel caos seguito ai due giorni di Consiglio comunale sul LAC, Fabio Pontiggia ha accusato Marco Borradori. Qual è stato il ruolo del sindaco e si rimprovera qualcosa? Glielo abbiamo chiesto, e con lui abbiamo parlato anche di Pesenti e Masoni.Cosa risponde a Pontiggia? Crede di avere delle responsabilità?«Tutti ne abbiamo. L'immagine che ne è uscita non è stata particolarmente rallegrante o edificante e tutti abbiamo una certa responsabilità. Passando ai punti sollevati da Pontiggia, mi attribuiva un non sufficiente coinvolgimento delle parti per convincerle. Sia io che il Municipio ci siamo impegnati molto per trovare un possibile consenso, o per calmare un po' gli animi ma in questo settore legato al LAC, dove per usare una metafora è come avvicinarsi con un fiammifero acceso a un fienile, era veramente difficile. L'esempio più lampante prima degli ultimi due giorni è stato quando abbiamo convocato la commissione interpartitica per capire il grado di accordo sui nomi di Pesenti, Crameri o altri. Non ve n'era! Il settore del LAC e delle nomine è molto sensibile. Qualsiasi tentativo non avrebbe portato ad altro. Il secondo rimprovero che Pontiggia mi muove è che avrei dovuto essere meno leghista e più sindaco di tutti. Il ticket Pesenti-Grassi non era quello del sindaco, ma del Municipio, deciso con una discussione pacata ma ponderata. Lo stesso Pontiggia ha affermato che le tre persone, dunque anche le due da noi proposte, erano di grande valore. Non ritengo di essere stato troppo schierato sul fronte Lega, inoltre in questi tre anni ho dimostrato di ragionare con la mia testa, soprattutto sul tema del LAC».Pontiggia affermava che avrebbe potuto cambiare lo statuto per non escludere nessuno, con un Direttivo a sei. Cosa ne pensa?«Se questa è la premessa, dico assolutamente no. Non mi presto a questi giochetti e a questi cambi di regole. Li trovo antidemocratici, dato che la norma dello statuto è stata scelta dal Municipio e approvata dal Consiglio comunale, per cui è la piattaforma da cui dovevamo e dobbiamo partire. A meno che il Legislativo dovesse cambiare con una mozione. Per me non è giusto che cambi io. Tra l'altro, oggi le persone valide erano tre, se fossero state di più? Secondo noi un Consiglio di cinque persone è perfetto, e in più si deve tener presente che i cinque potrebbero cooptarne fino a quattro. Partendo dal presupposto che Pontiggia condivide che le tre persone in corsa erano valide, essi sapevano che uno doveva restare fuori, che ci sono anche discussioni politiche e partitiche. La terza persona potrebbe essere cooptata, non c'era nessun motivo per cambiare le regole. Se sugli altri due punti la mia opinione diversa da quella di Pontiggia è comunque opinabile, qui no: non lo farei e basta». Lei parlava di una situazione che si è incancrenita...«Anche se il termine è forte, penso ci possa stare. Lunedì sera il Consiglio comunale ha votato i tre membri che per statuto devono entrare nel Direttivo. Pochi minuti prima ha votato in duplice votazione Pesenti. Meno di 24 ore dopo il Legislativo non ha ratificato quanto votato il giorno dopo. Questo sta a significare un incancrenimento della situazione, dove le ragioni addotte non seguivano più i binari consueti, ma anche dei binari emozionali».E come se ne esce?«Da un certo punto di vista non è facile ma dall'altro nemmeno troppo difficile. Ci sarà probabilmente un ricorso (quello del PLR, ndr), in cui si chiederà, penso, l'effetto sospensivo. Se esso, come immagino, verrà dato, ciò significa che la situazione rimane quella di adesso. Difficilmente si potranno proporre dei nominativi per l'Ente LAC, e se anche un Ente venisse eletto lavorerebbe sapendo di poter essere provvisorio. Si possono anche calmare le acque, e il tempo può permettere a tutti noi, dove tutti non hanno saputo distinguere il LAC e le sue esigenze dalle persone, di prendere un po' di distacco. Inoltre l'aspetto che rende meno difficile questa transizione è legato al fatto che il Municipio sino ad oggi ha diretto il LAC, e lo ha fatto bene, senza ledere l'autonomia culturale. Se occorre continuare con la gestione del Municipio, non c'è niente di negativo. Se fosse nato l'Ente autonomo avrebbe costituito un elemento appropriato a far spiccare il volo al LAC, liberandolo dalle pastoie politiche e burocratiche, lo credevamo e io lo credo ancora».Chi ha creato questo clima di tensione: la Lega andando dapprima contro il LAC e poi proponendo Pesenti, o il PLR volendo ad ogni costo Masoni?Probabilmente un po' tutti. L'avvicinamento al Consiglio comunale, con chi rivendicava qualcosa o era contro qualcun altro, ha creato un clima di tensione che si è ritrovato nella due giorni. Serve un esame di coscienza da parte di tutti, partendo anche dal Municipio. Ciascuno ci ha messo del pepe e del sale».Lei conosce molto bene Pesenti, con cui è stato in Consiglio di Stato. Ha partecipato alla scelta leghista di proporla?«So che molti non mi crederanno ma le posso assicurare che non ho partecipato alla scelta. Sono intervenuto telefonicamente quando, in occasione della commissione interpartitica, Boris Bignasca ha annunciato il nome. Quindi dopo sì, prima no».Conosce bene anche Giovanna Masoni. Crede che avrebbe ragione a rivendicare di diritto un posto nel Direttivo?«Credo che possa rivendicarlo per le sue intelligenza, competenza e capacità. Avrebbe potuto rivendicarlo di diritto se fosse rimasta in Municipio, come lo può rivendicare oggi Badaracco, dato che gli statuti dicono così. C'è una sorta di pendolo: chi ha lavorato bene come lei ha un bagaglio di conoscenze e esperienze che è peccato disperdere, d'altro canto se ci si aggrappasse solo al criterio delle esperienze non si lascerebbe mai spazio ad altri, non penso solo al LAC. A giusta ragione Giovanna Masoni diceva "vorrei entrare al LAC", e questo nessuno glielo discute». Ieri il consigliere comunale PLR Macchi ha depositato una mozione. Potrebbe complicare ulteriormente la scena?«Una mozione è un diritto importante del singolo deputato, verrà valutato da una commissione e poi dal Consiglio Comunale. Alla luce delle esperienze emerse, il Legislativo farà una scelta, quella giusta. Francamente non penso possa complicare le cose, che già non sono semplici. Una discussione fatta nei crismi e con il tempo è fattibile, non come se lo avessi fatto io in modo pompieristico».
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