CRONACA
«Non le batteva il cuore ma dava segni di vita». La contraddizione del cognato e l'autopsia che rivela l'ora della morte
La giovane maestra sarebbe morta alle 23, dunque nei boschi vicino a Rodero. L'unico indagato è rimasto a casa sua dalle 19 alle 20
STABIO - Il giallo della morte della maestra di Stabio, ritrovata nei boschi di Rodero, si arricchisce di nuovi dettagli forniti dalla RSI.Ci si chiedeva se il decesso fosse avvenuto nella sua abitazione di Stabio oppure dove è stata rinvenuta, e si apprende che l'autopsia ha stabilito che la donna è morta attorno alle 23. In quel momento, si trovava già nei boschi di Rodero, per cui il cognato l'ha portata al di là del confine ancora viva.L'uomo per contro è rimasto nella villetta di Stabio dalle 19 alle 20. Le versioni fornite negli interrogatori sono contradditorie, perché ha sostenuto che la 35enne, quando l'ha trovata, aveva il cuore che non batteva, ma che dava ancora segni di vita. Sarebbe a quel punto che le ha messo un sacchetto di plastica in testa: dai nuovi dettagli, parrebbe che fosse ancora in vita, ma il mistero rimane fitto.Del tappeto in cui l'ha avvolta e del sacchetto di plastica si sarebbe liberato tornando dalla famosa cena con moglie e suocera, ovvero sorella e madre della maestra, mentre il cellulare della cognata, con cui aveva inviato un messaggio fingendosi lei ad alcuni contatti, compreso il suo (dicendo che. sentendosi poco bene, non avrebbe partecipato alla festa di compleanno della nipote, figlia dell'unico indagato), era in suo possesso al momento dell'arresto.Il nodo probabilmente sta nella villetta a Stabio. La RSI afferma anche che la madre, che viveva con la vittima, avesse trovato un posto dove andare a vivere, proprio a Rodero.
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