CRONACA
"Finito il tempo di banche e cioccolato, in Svizzera si va per le case chiuse". Ancora Striscia! Ma perchè a Chiasso più che a Lugano?
La stessa giornalista del discusso servizio di settimana scorsa torna in Ticino per parlare di case chiuse. A Chiasso gli affari volano, a Lugano un po' meno: la colpa è del... cellulare

LUGANO – A distanza di una decina di giorni dal tanto discusso servizio in cui si affermava che gli svizzeri non arrivano ormai alla fine del mese e si lasciavano delle monete come elemosina, Striscia la Notizia torna in Ticino, e lo fa, ancora con la stessa giornalista, parlando di case chiuse.

L’inizio non è dei più lusinghinieri: “È finito il tempo di banche e cioccolate, adesso in Svizzera si va soprattutto per le case di piacere”. 

A Lugano pare che l’influenza dei clienti italiani sia calata. Interpellati, degli addetti ai lavori hanno parlato del calo anche dei locali (da 38 a 8 ufficiali) e del fatto che si hanno meno soldi da spendere. Ma non dipende dal calo della voglia da parte dei fedifraghi lombardi, perché a Chiasso gli affari vanno a gonfie vele!

Come mai? Collegandosi a un sito dedicato al turismo sessuale, la giornalista ha scoperto l’arcano: se il cliente viene raggiunto da una telefonata mentre si trova a Lugano, viene rilevata la rete svizzera e la risposta automatica è addirittura in tedesco, mentre a Chiasso non c’è quel problema.

“Un po’ ha influito sul calo dei clienti, l’italiano che vuole stare sicuro e non avere problemi si ferma a Chiasso, quindi abbiamo avuto un lieve calo di clienti”, spiega il responsabile di un club privé di Lugano, mentre da Chiasso si sottolinea che la linea resta italiana e gongola spiegando che il 90% della clientela è italiana.

“Qualcuno ha problemi con la moglie o con la madre, così non ci sono problemi, non si sa che si è passato il confine”, racconta un cliente, mostrato di spalle.

Svelato il mistero, ma per il Ticino, ancora una volta, non è una grandissima figura. 

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