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Sanità
07.11.2018 - 13:300

Un milione per un progetto del Cardiocentro. E i promotori della ricerca, "un bacio ai denigratori"

A ottenere il finanziamento è un progetto del Cardiocentro sulle aritmie cardiache ereditarie del giovane Dottor Conte

LUGANO - Un progetto di ricerca clinica elaborato dal Dr. Giulio Conte, medico capoclinica del Cardiocentro Ticino, ha ottenuto un importante finanziamento nell’ambito del Programma “Ambizione” del Fondo Nazionale Svizzero per la Ricerca Scientifica.

Il progetto, che avrà una durata complessiva di 4 anni e prevede un’assegnazione finanziaria di circa 1 milione di franchi, verrà svolto nell’ambito di competenza del Servizio di elettrofisiologia ed elettrostimolazione del Cardiocentro, diretto dal Prof. Angelo Auricchio, in cooperazione con il Centro di Medicina Computazionale in Cardiologia dell’Università della Svizzera italiana, l’Università di Berna e l’Università di Bruxelles.

“Il programma ‘Ambizione’ del Fondo Nazionale Svizzero della Ricerca Scientifica", sottolinea il Prof. Auricchio, "è specificamente rivolto al sostegno di giovani ricercatori di talento che vogliono intraprendere un percorso accademico. Si tratta di un programma estremamente competitivo, che finanzia solo una percentuale tra il 20 e il 25% dei progetti selezionati e che pertanto rappresenta, per i ricercatori i cui progetti vengono finanziati – e certamente anche per gli istituti in cui questi giovani conducono le loro ricerche – un riconoscimento di grande prestigio”.

“Il nostro progetto", spiega il Dr. Conte "si focalizza sull’individuazione, lo studio e il trattamento delle aritmie cardiache ereditarie – in particolare la sindrome di Brugada– e prevede l’attivazione di un ambulatorio dedicato, con un’attenzione specifica anche alla consulenza genetica verso le famiglie dei pazienti. Si tratta di malattie definite ‘rare’ ma la cui reale incidenza è certamente sotto stimata. Per questo, credo che uno degli aspetti qualificanti del progetto, insieme con il prestigio degli istituti coinvolti in partenariato, risieda nei suoi preziosi risvolti di epidemiologia territoriale”.

“L’obiettivo", prosegue il Dr.Conte "è quello di contribuire al perfezionamento della gestione terapeutica di questi disturbi elettrici, una gestione che in futuro comporterà certamente un approccio sempre più individualizzato alla fisiopatologia specifica del disturbo da trattare. In questa prospettiva, nell’ambito del Centro di Medicina Computazionale in Cardiologia dell’USI verrà dato impulso alla creazione del primo modello 3D cardiaco individualizzato, al fine di migliorare la comprensione delle anomalie elettriche che colpiscono questi pazienti. A lungo termine, come cardiologo clinico, vorrei offrire la migliore strategia di trattamento delle aritmie ai pazienti affetti da disturbi elettriciereditari”.

Il Dr. med. Giulio Conte è medico capoclinica del Servizio di elettrofisiologia ed elettrostimolazione cardiaca del Cardiocentro Ticino, il Dr. Giulio Conte (italiano di Galatina, Puglia, classe 1981) ha conseguito la laurea in medicina all’Università di Parma nel 2006, specializzandosi poi in cardiologia presso il medesimo ateneo ne l2011. L’interesse per l’elettrofisiologia cardiaca si perfeziona attraverso tre tappe fondamentali: la formazione di un anno (2008) presso l’Unità aritmica della clinica ospedaliera di Barcellona sotto la supervisione di Josép Brugada, l’ottenimento del master universitario in elettrofisiologia cardiaca nel 2013 all’Università San Pablo di Madrid e contestualmente la fellowship in Elettrofisiologia cardiaca avanzata dell’European Heart Rhythm Association, e infine il dottorato di ricerca (PhD) con il Prof. Pedro Brugada all’Universitair Ziekenhuis di Bruxelles. Nonostante la giovane età, ha al proprio attivo 90 pubblicazioni scientifiche.

E i promotori della raccolta firme, che ha fatto sì di portarne 14'500 in Cancelleria Cantonale, gongolano: "un bacione a tutti i denigratori del Cardiocentro"

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