Marco Chiesa, come replica al sindaco di Chiasso Bruno Arrigoni (clicca qui)?
“Resto convinto, anzi stra convinto, che nessuno presidente di partito svizzero abiterebbe oggi a Chiasso, come ho detto durante il dibattito Oltralpe. I miei colleghi godono di una situazione talmente agiata nei loro cantoni che certamente non vorrebbero vivere le problematiche della popolazione della città di confine. Ma sono loro che decidono le politiche dell’asilo a Palazzo Federale e che dunque dovrebbero toccare con mano il disagio con cui sono confrontati gli abitanti di Chiasso”.
Thierry Burkart, presidente del PLR, è sceso a Chiasso a toccare con mano. Non ha capito?
“Lo ha fatto, purtroppo, solo dopo aver bocciato le proposte che avevamo messo sul tavolo durante la sessione straordinaria delle Camere dedicate alla migrazione. Oggi credo e spero che il PLR abbia capito quanto sia importante agire. Anche perché a Lampedusa sono arrivate 140’000 persone…”.
Chiasso e il Cantone, per tamponare l’emergenza, chiedono innanzitutto maggiore solidarietà agli altri Cantoni nel farsi carico di una parte dei migranti attualmente ospitati al Confine.
“La solidarietà intercantonale, per far fronte all’emergenza, è certamente un tassello. Ma oggi ci troviamo confrontati con dei tassi migratori fuori controllo che richiedono un radicale cambiamento della politica d’accoglienza. Non capisco, ad esempio, chi chiede più soldi per l’Asilo, che già oggi ci costa 4 miliardi all’anno”.
Ma la sua frase ad effetto ha prodotto risultati? È riuscito a sensibilizzare la politica federale sulla situazione di Chiasso o è stata solo una boutade per farsi campagna elettorale?
“Vedremo il 6 di novembre quando arriverà al confine la Consigliera Federale Elisabeth Baume-Schneider. Con le elezioni federali dello scorso weekend, la popolazione svizzera e ticinese ha mandato un segnale molto chiaro ”.
Lei dice che la solidarietà intercantonale è solo un cerotto e che serve un cambio radicale di sistema. Come?
“Primo: rafforzare i controlli alla frontiera (per ora hanno mandato 4 agenti delle Guardie di confine). Secondo: bloccare tutte le nuove domande d’asilo. Terzo: rispedire subito a casa coloro che delinquono”.
Ma se i Paesi di origine non se li riprendono, dove li spedice? Su Marte?
“Se non se li riprendono, dobbiamo andare a vedere quanti soldini diamo a questi Paesi…”
Ma non crede che, con i toni duri della vostra campagna elettorale, per di più fatta a livello nazionale, possiate davvero creare un danno economico e d’immagine a Chiasso?
“Il vero danno d’immagine ed economico ci sarebbe se Chiasso continuasse a vivere anche in futuro i problemi che subisce oggi”.
Dopo le sue esternazioni, il sindaco Arrigoni ha detto che non può sostenere un candidato che a Berna dovrebbe rappresentare tutto il Ticino (Chiasso compresa).
“Capisco che Arrigoni senta la competizione elettorale e capisco il suo orgoglio per i progetti culturali di Chiasso”.
AELLE