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08.08.2023 - 08:480

Chiasso, Lega e UDC attaccano Sonia Colombo Regazzoni per una frase su un poliziotto. Lei: "Non era un'intervista". E Fonio punge il PLR

Il caso si riferisce alla visita di una delegazione nazionale del partito sulla situazione migratoria. Il sindaco Arrigoni: "Le competenze della collega non sono mai state messe in dubbio"

CHIASSO – Una frase riportata dai media sul caso di un agente di polizia finito sotto inchiesta è finita al centro di una interrogazione presentata ieri dal gruppo Lega-Udc. La frase è stata pronunciata sabato scorso dalla municipale di Chiasso Sonia Colombo Regazzoni, responsabile del dicastero Sicurezza pubblica, durante la visita di una delegazione nazionale del suo partito, il PLR. Una visita legata alla situazione migratoria che sta mettendo a dura prova gli abitanti di Chiasso e la Polizia comunale.

“Abbiamo preso atto – si legge nell’interrogazione firmata dal consigliere comunale Stefano Tonini e da sei suoi colleghi - dell’intervista rilasciata dall’Onorevole Municipale Sonia Colombo-Regazzoni ai microfoni di Tio.ch, la quale, durante una passeggiata su Corso San Gottardo con un gruppo di amici, ha portato ai microfoni del giornalista e di alcuni passanti delle tematiche che a nostro parere sono strettamente confidenziali e riservate riguardo la sospensione di un agente della PolCom di Chiasso che, citiamo testuali parole: “Non gli ha fatto niente, eppure è sotto inchiesta, ho dovuto sospenderlo e toglierlo dal servizio. E non va bene”.

Tonini e colleghi iniziano esprimendo “vicinanza agli agenti, gli assistenti e gli impiegati amministrativi della PolCom di Chiasso per la serietà nell’affrontare il proprio impegno professionale, consapevoli dell’importanza di un lavoro che aiuta tutti i cittadini ticinesi in uno degli ambiti più importanti: la sicurezza delle persone e dei beni privati e pubblici”.

Poi vanno all’attacco di Sonia Colombo Regazzoni: “Siamo sconcertati che la municipale abbia sollevato la tematica pubblicamente, ritenuto che c’è comunque ancora in corso un’inchiesta di cui la magistratura si sta occupando”. Il caso in questione risale ai mesi scorsi e ha già avuto eco mediatica, ma secondo i consiglieri comunali di Lega e UDC “la municipale ha portato ai microfoni del giornalista e di alcuni passanti delle tematiche che a nostro parere sono strettamente confidenziali e riservate riguardo la sospensione di un agente della Polizia comunale di Chiasso”. Il Municipio, si legge nell’interrogazione, “non ritiene che la capa dicastero Sicurezza abbia violato il segreto d’ufficio? Era a conoscenza del contenuto dell’intervista? E non ritiene sia il caso di sollevare la capa dicastero dal suo ruolo?”.

Intervistata da LaRegione, Sonia Colombo Regazzoni afferma di non aver rilasciato nessuna intervista: “Nessuno mi ha interpellata o mi ha detto che stava filmando o registrando. Del resto, in quel momento stavo parlando con i miei colleghi e spiegando la situazione di Chiasso con degli esempi concreti. Certo se si vuole giocare sporco, ne prendo atto”.

Il giornale ha sentito sul caso anche il sindaco, Bruno Arrigoni: “Le competenze della collega non sono mai state messe in dubbio, né nella legislatura precedente, né in questa. Non abbiamo avuto motivo per mettere in discussione i suoi dicasteri”.

Tra i politici interpellati sul caso dalla Regione c’è anche Giorgio Fonio, capogruppo del Centro: “Credo che in questo momento le priorità siano altre – afferma -. Per quanto mi riguarda a essere discutibile è l’operazione messa in atto dal PLR svizzero sabato scorso”.

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