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Cronaca
02.09.2016 - 10:300
Aggiornamento: 21.06.2018 - 14:17

Borradori a Galeazzi. «Nemmeno fossimo in Corea del Nord... Invece ci sono segnali concreti di ottimismo»

Il sindaco ribatte al consigliere comunale, che aveva parlato di una città che soffre in silenzio, in cui si pensa solo alle finanze. «Con una situazione finanziaria compromessa non può esserci progettualità»

LUGANO - Una città che soffre in silenzio: così Tiziano Galeazzi aveva definito Lugano. Il consigliere comunale in un articolo pubblicato sul Corriere del Ticino aveva parlato di una classe politica senza coraggio. La definizione non è piaciuta al sindaco Marco Borradori, che gli risponde sempre attraverso un intervento sul quotidiano. «Neppure fossimo in Corea del Nord. Mi sono chiesto se viviamo nella stessa città. So benissimo che tante cose vanno migliorate, che non tutto funziona come vorremmo. Ma so anche che ci sono le premesse per farcela e che ce la faremo», ha scritto Borradori, riferendo al silenzio. E parla di alcuni eventi in città, dai giovani che organizzano le feste a Pambio Noranco agli Amici della Valcolla che si sono impegnati per LuganoPassteggia. «Ma gli esempi si sprecano, è sufficiente aprire gli occhi. È da qui che dobbiamo ripartire per costruire la Lugano che vogliamo, mettendoci cuore sensibilità e coinvolgimento. Anche questo è coraggio. C’è spazio per tutti. E chissà, magari riusciremo a contagiare chi ha deciso di guardare la vita sempre e solo in politica o in nero». Borradori aveva cominciato il suo pezzo senza alcun riferimento a quanto detto da Galeazzi, parlando di «segnali concreti di ottimismo»: i 10 milioni che la città è pronta a investire per un polo della ricerca medica nel palazzo Mizar, gli 8,5 da destinare alla riqualifica urbanistica, il riordino e alla nuova pavimentazione in pietra naturale del centro, la decisioni di potenziare i trasporti pubblici verso l’Arbostora e il Pian Scairolo. «Questi progetti di ampio respiro non sarebbero stati possibili se la politica cittadina non avesse affrontato con determinazione e stabilizzato il problema delle finanze (e se i cittadini e i dipendenti comunali non avessero accettato i sacrifici richiesti), passando da un deficit storico di 50 milioni a consuntivo 2013 a un quasi riequilibrio del bilancio. L’abbiamo ripetuto sino alla noia: di fronte a una situazione finanziaria compromessa non può esserci progettualità, le visioni e i sogni sono costretti a rimanere nel cassetto. Chi sostiene il contrario getta polvere negli occhi», ha ribadito il sindaco.
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