Il senso del tutto? Non qualcosa di pornografico, bensì, secondo chi l’ha preparato, “racconta l’impossibilità di recitare, il fallimento dell’agire e il profondo disagio di mostrarsi nudi davanti a una platea. Indago la nudità dell’attore, l’essenza, la sua natura bestiale, il palcoscenico che insozza e dal cui recinto non può uscire. "l’attore è colui che si scaglia sulla scena spinto da una forza sovrumana; , non appena incrocia lo sguardo del pubblico, prova vergogna, non resiste, vorrebbe scappare e non ha scampo, l’uscita è vietata, dalla quinta arrivano segnali di fuoco, è impossibile nascondersi. L’attore è obbligato a restare, divenendo poi fino in fondo un animale”.