E, rimanendo in Ticino, lo è anche quella del Corriere del Ticino di qualche giorno fa, a firma di Antonio Marinotti, che ha definito lo spettacolo “sorprendente.”La nudità, a suo avviso, dopo una decina di minuti non si nota più e “si trasforma a poco a poco in impietoso specchio, facendoci provare una sorta di affettuosa vicinanza nei confronti degli interpreti dello spettacolo, nostri simili che hanno avuto il coraggio (o l’incoscienza) di gettare la maschera e di mostrare a tutti il loro reale stato d’animo”. Sino a non degnare più di uno sguardo i vestiti che vengono loro gettati, abituati ad essere nudi: sotto i vestiti, “il nostro nulla”.