“Ieri sera alle 23:25 – ha scritto - ho ricevuto la visita dell’ispettorato del lavoro nella sede centrale dell’azienda a Lugano, Ticino, Svizzera. Mi è stato ordinato di smettere immediatamente di lavorare e lasciare l’ufficio con tutte le persone che c’erano dentro. Non posso credere che il Canton Ticino, che sta facendo tanto per attirare aziende, soprattutto nel settore della moda, ci tratti come criminali, quando stavamo solo mangiando una pizza io, 6 designer e 4 fornitori che sono venuti a trovarci dal’Italia. Non accetto un simile accanimento contro la mia azienda e i miei dipendenti. Siamo stati trattati come dei criminali, quando eravamo tranquilli nei nostri uffici alle 23:25. Ci è stato chiesto di mostrare i documenti in attesa della polizia”, scrive.