Progressivamente, anzi regressivamente, una classe politica sempre peggiore da ogni punto di vista – anche al di là delle tradizionali distinzioni fra destra e sinistra – ha non solo dimenticato ma anche oltraggiato e violato il sacro testo costituzionale. Gli ultimi sprazzi di fedeltà allo stesso si sono visti negli anni Settanta, con lo Statuto dei lavoratori, il servizio sanitario nazionale, l’istituzione delle Regioni, la riforma del diritto di famiglia. Ne è seguita una stagione sempre più cupa, segnata sempre più a fondo dall’indebolimento del potere dei lavoratori e dall’avanzata di mafia e corruzione in tutte le sue forme.