Uno sciopero con cui “abbiamo riportato la persona e la sua situazione nell’odierno mondo del lavoro al centro dell’attenzione”, ha rivendicato Gianluca Carini, uno dei protagonisti dello storico sciopero. In relazione al lavoro, oggi “sentiamo solo parlare di riduzione dei costi, di corsa al risparmio, di digitalizzazione, di flessibilità, di profitto, di know how. Tanti bei paroloni che riempiono la bocca a coloro che credono di saperne più di noi, a coloro che hanno in mano il nostro destino professionale. È raro sentir parlare di persone. Quasi mai è dato modo alla persona di dire quello che pensa, di partecipare da protagonista ai continui cambiamenti che il mondo del lavoro ci impone. Sentiamo parlare di noi lavoratori solo quando il lavoro non ce l’abbiamo più, quando siamo licenziati, quando ormai è troppo tardi”, ha aggiunto. I temi della festa organizzata da USS sono stati infatti il valore della persona che l’odierno mondo del lavoro tende a non considerare, l’eterna questione della disparità salariale, gli incessanti attacchi ai contratti collettivi ed ai diritti nel settore privato come nel settore pubblico.