Il consorzio non è l'unica alternativa. "Il PS ritiene che in questa fase di negoziazione non debbano essere escluse a priori delle soluzioni alternative, oltre a quella del consorzio attualmente ventilata e che chiamerebbe la Società Navigazione del Lago di Lugano a gestire anche quella di Locarno, soprattutto nel caso in cui non dovesse soddisfare le esigenze di riassunzione di tutti i dipendenti licenziati nel rispetto delle attuali condizioni di lavoro e salariali e del rispettivo contratto collettivo di lavoro. Vanno valutate anche altre possibilità, formulate dagli stessi dipendenti della NLM bacino svizzero, e in cui siedono anche dei rappresentanti delle lavoratrici e dei lavoratori. Oggi, per esempio, la gestione dei salari, l’amministrazione e la cassa pensione della NLM bacino svizzero sono già riconducibili alle Ferrovie Autolinee Regionali Ticinesi (FART), il cui capitale di maggioranza è detenuto, al 92,29% – da Confederazione (34,14%), Cantone Ticino (51,40%), Comuni e Patriziati (7,75%)."