CRONACA
I ticinesi donano all'Ucraina e "dimenticano" le associazioni locali. Ma poi le chiamano
Sia la Croce Rossa che il Soccorso d'Inverno hanno visto una diminuzione delle donazioni del 30%, con un aumento però delle richieste. I motivi sono da ricercare nella crisi economica e nella ondata di solidarietà per il popolo ucraino

BELLINZONA - I ticinesi hanno donato soldi alla popolazione ucraina, "scordandosi" delle associazioni locali. Infatti, a causa della grande ondata di solidarietà verso il paese dell'est, oltre che della crisi economica in corso, si è registrata una diminuzione delle donazioni a Croce Rossa e Soccorso d'Inverno, addirittura del 30%. Ma per contro, aumentano le richieste di aiuto.

Si tratta senza dubbio di una situazione sui generis, commentata a Ticinonews da Marisol Bonsignore, responsabile del servizio sociale del Luganese per la Croce Rossa Svizzera. “Lo slancio di solidarietà nei confronti dell’Ucraina ha fatto sì che le donazioni a Croce Rossa diminuissero. È chiaro che chi ha voluto donare anche solo 100 franchi al fondo di solidarietà, non li ha dati a Croce Rossa per il servizio sociale”.

A influire anche la crisi economica, come spiega Roberto Agosta, membro di comitato Soccorso d’inverno Ticino. "Chi elargiva donazioni importanti ha cominciato magari a diminuirle o a fare attenzione pensando ‘verserò in seguito, vediamo prima come va’. Quindi anche per noi c’è stato un calo di donazioni. Parliamo di almeno un 30% rispetto agli anni scorsi”.

Tristemente paradossale è il fatto che i ticinesi chiedono aiuto proprio alle associazioni cui hanno donato meno, perchè in difficoltà per il caro bollette e gli aumenti dei prezzi, dovuti a loro volta in parte alla guerra. 

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