I frontalieri in Ticino sono fondamentali, “hanno contribuito in modo determinante allo sviluppo del Cantone, facendo in modo che un’economia rurale si trasformasse in economia moderna. E ancora oggi, senza i frontalieri saremmo confrontati con grosse difficoltà”. È sbagliato, a suo avviso, fissare dei massimi, come i 35mila di cui parlava Attilio Bignasca. “In base a quali criteri, poi? Nell’edilizia, nell’industria e nell’artigianato ci sono sempre state quote di frontalieri anche ampie. Quella di Bignasca è solo una sparata. Lui stesso continua ad assumere operai italiani per la sua ditta”.