“Dopo la discussione in commissione della gestione degli scorsi giorni si sta profilando,ancora una volta, una situazione in cui una certa classe politica (capeggiata dal triciclo PLR, Lega e PPD) si mostra lontana dai problemi reali dei ticinesi e dei residenti, e che mira a istituzionalizzare stipendi da fame nettamente inferiori al resto della Svizzera”, si legge in una dura nota. “Riteniamo offensivo il tentativo di calpestare la volontà popolare proponendo di fatto un salario per nulla dignitoso. Questa attitudine si prefigge di legalizzare paghe da fame, nettamente al di sotto dei livelli salariali del resto della Svizzera. I Verdi del Ticino ritengono inaccettabile che il livello del salario minimo cantonale proposto sia addirittura inferiore a quanto percepito nell’ambito delle prestazioni complementari, perché il lavoro deve essere retribuito in maniera dignitosa e non può e non deve essere sussidiato indirettamente attraverso le prestazioni sociali”.