Ma effettivamente non ci si aspettava nulla di diverso. "La responsabilità di questa scelta va, evidentemente, addossata al governo che ha accolto in pieno le tesi padronali fissando il limite più basso tra quelli in discussione. Resta tuttavia il fatto che la proposta stessa (così come altre iniziative simili adottate in qualche altro cantone) era portatrice, fin dall’inizio, di un esito di questo tipo, proprio perché, nella sua formulazione, non avanzava nessun salario di riferimento, limitandosi al concetto di salario “dignitoso” ed accettando l’idea che questo dovesse essere fissato sulla base di cosiddetti parametri “sociali. Inoltre la fissazione, nel testo dell’iniziativa, del salario minimo per categorie o settori e del principio di una percentuale rispetto al salario mediano nazionale di settore ha consegnato al governo (e al Parlamento) potenti strumenti per partorire la soluzione odierna. E l’orientamento in materia salariale del (dei) governo (governi) è sempre stato abbastanza chiaro anche in passato e non certo favorevole ai salariati". Insomma, critiche anche al testo dell'iniziativa, quindi.