“Queste ragazze erano pagate, per loro era un lavoro? Se così era, non vedo perché abolirle. Come ogni cosa, la donna può scegliere. C’è chi vuole fare determiati lavori mettendo in evidenza e sfruttando il suo corpo, come una ballerina, una soubrette o una modella, e chi preferisce altre attività. Bisogna sempre avere un limite, cioè il rispetto per sé stessi e per gli altri, e in professioni simili c’è ancora la libertà di scelta se farlo o no, diversamente dalle prostitute, per esempio”, ci dice.