Ora, il giorno dopo, ha voluto “raccontare un po’ quello che resta da questi giorni pazzi e meravigliosi. Prima cosa: i ragazzi stanno bene, dormono. Hanno portato a casa un’impresa spettacolare, e ne siamo orgogliosi. Certo, alcuni potrebbero dire che il cantone si è fermato a guardare una cosa futile ma ... sarebbe un errore perché in queste 100 ore è uscita la lealtà, l’amicizia, l’animo profondo di due “ragazzi normali”. È uscita la squadra, gli altri che lottano per la vittoria di due colleghi, anzi: di due grandi amici. Lo spirito comune”.