ULTIME NOTIZIE News
Politica
13.06.2016 - 15:000
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

Pamini "spara": «voterei Trump per evitare la terza guerra mondiale. In Ticino ci vorrebbe una rivoluzione»

Il deputato de La Destra, dopo la strage di Orlando, ribadisce la sua idea sulle armi. «Il proibizionismo ha disarmato solo gli innocenti e le vittime», e cita Jefferson e gli Eagles of Death Metal

BELLINZONA - La strage di Orlando, con un uomo che ha fatto irruzione in un locale gay provocando oltre 50 morti, rilancia ancora una volta il tema delle armi negli Stati Uniti. Ne abbiamo parlato con Paolo Pamini, granconsigliere de La Destra, che a dicembre aveva rilasciati dichiarazioni forti sul tema (per esempio, insegnare ai bambini a sparare). «Vorrei inizialmente distinguere la situazione degli USA da quella Svizzera, le due culture delle armi, sebbene siano presenti, è diversa. La mia proposta, comunque, non era di consegnare un'arma a tutti, ma di istituire dei corsi per sensibilizzare la popolazione su che cos'è un'arma: avendone una in mano si capisce che non è un giocattolo», ci dice. Avere persone armate nel locale avrebbe impedito la strage a Orlando?«Se c'è qualcuno armato in questi casi, gravissimi, la potenza di risposta è maggiore. Non c'era maggior garanzia di qualcuno armato in quel locale per rispondere all'aggressione. Basta una percentuale anche bassa di persone che sappiano maneggiare le armi per garantire un maggior livello per tutta la popolazione».Ma liberalizzando l'uso delle armi, persone come il killer possono entrare in un locale con un fucile, non trova?«È il contrario. Il pazzo o il criminale efferato già oggi possono accedere a alle armi e lo farebbero anche se esse fossero proibite, perché per definizione chi vuole aggredire qualcuno non rispetta la legge. Alla prova dei fatti, tutte le leggi che hanno vietato il porto d'armi hanno disarmato gli innocenti e le vittime, rendendo più facile il lavoro degli aggressori. Ricordo che uno degli Eagles of Death Metal, la banda che suonava al Bataclan al momento della strage disse che sarebbe a favore di un mondo senza armi, ammesso però che nessuno ne abbia una, e io concordo con lui. Ma dato che non accade...»Le lancio una provocazione: Pamini come Trump, dunque...«Lui mi aveva anticipato... (ride, ndr). La mia proposta era basata sulla Svizzera, con un'altra tradizione, ribadisco. Ciò che dico sconvolge chi non conosce il background del nostro esercito di milizia. Trump è un protezionista, dunque non un politico liberale. Non mi dispiace per un motivo semplice, nonostante le proposte illiberali che sta lanciando: eleggerlo potrebbe essere l'occasione di evitare la terza guerra mondiale, perché ridurrebbe l'impiego militare statunitense all'estero. Non condivido neppure l'idea del muro col Messico, però da liberale lo voterei pensando alla politica estera. Se gli USA provocassero seriamente la Cina scoppierebbe la terza guerra mondiale e allora sì che le libertà finirebbero in cantina...»La strage cambierà qualcosa nella corsa alla Casa Bianca?«Non conosco a sufficienza le dinamiche interne, certamente riaccenderà il dialogo sulle armi. Ricordiamo che il libero porto è dato dal Secondo Emendamento, che è essenziale. Jefferson, non un fanatico, diceva che "l'albero della libertà deve essere annaffiato di tanto in tanto dal sangue dei patrioti e dei tiranni. È il suo concime naturale"» .Concorda? In Ticino ci vuole una rivoluzione?«È la base della cultura liberale, tenendo sotto controllo il Governo e lo Stato, nemico della libertà individuale. Ovviamente, non si parla di rivoluzioni cruente al giorno d'oggi, lo stato liberale va in quella direzione. Servirebbe molto anche da noi una rivoluzione ma arriverà se non ci svegliamo, perché se i grossi contribuenti lasciano il Cantone tutto implode. Si possono fare discorsi di stato sociale, spesa, eccetera, ma in realtà il nostro destino finanziario dipende da 6 mila persone fisiche d da una decina di grosse aziende. Se se ne andassero la finanza collasserebbe e la rivoluzione ci sarebbe automaticamente».
Tags
armi
rivoluzione
strage
trump
liberale
pamini
guerra
libertà
orlando
stato
© 2024 , All rights reserved