LOCARNO - La prima giornata dall'entrata in vigore della legge contro la dissimulazione del volto ha creato parecchio scompiglio a Locarno. Numerosi giornalisti dalla Svizzera Interna ed anche qualcuno dall'estero ha voluto essere presente per documentare una prima svizzera, ma gran parte della tensione era dovuta alla presenza in Piazza Grande di Rachid Nekkaz, l'imprenditore algerino che ha promesso di pagare tutte le multe, in difesa, a suo dire, della libertà delle donne. Con lui, Nora Illi, la donna svizzera convertita all'Islam che è stata la prima destinataria di una multa.Non poteva mancare il "padre" della legge anti burqa, Giorgio Ghiringhelli del Guastafeste, impegnato a raccogliere firme per estendere la legge a tutta la Svizzera. Secondo il Ghiro, il divieto di dissimulare il volto potrebbe essere un assist al turismo, perché potrebbe richiamare turisti tedeschi. l'appello che ha voluto lanciare, intervistato dalla principale tv tedesca, ARD. Ha anche sottolineato come secondo un sondaggio il 74% degli svizzero tedeschi sarebbero favorevoli a un'estensione della legge e che qualcuno verrebbe in Ticino per simpatia.L'interesse era, però, per un eventuale incontro fra Ghiringhelli e Nekkaz, che non è avvenuto. «Ha aggirato la mia bancarella e non ha evidentemente osato fermarsi", ci ha detto.