Salvo che il buon Farinelli se n’è guardato bene dall’informare dapprima i colleghi degli altri partiti in sottocommissione vigilanza, incaricati alla pari di Farinelli dalla Commissione della Gestione di far luce su questa intricata vicenda, e poi neppure la presidente della commissione Pelin Kandemir Bordoli, la quale, incalzata dai giornalisti ma ignara di quanto nascondesse Farinelli, ha rilasciato, suo malgrado, dichiarazioni non corrette alla stampa e ai ticinesi. Informazioni importanti, che richiedevano approfondimenti, delle quali si è venuti a conoscenza grazie a indiscrezioni giornalistiche, nonostante fossero senza nessuna possibilità di equivoco indirizzate al coordinatore della sottocommissione (e quindi a tutta la sottocommissione), e non ad un amico di merenda come si vorrebbe far credere.