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31.07.2017 - 15:000
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

Il grido d'allarme dell'UDC, "il nostro benessere è in pericolo! Cari cittadini, impegnatevi con noi per una Svizzera autodeterminata, indipendente e liberale"

Il presidente nazionale Rösti firma una lettera, pubblicata a pagamento, sui quotidiani per avvertire del rischio che secondo lui si correrebbe con l'accordo quadro con l'UE, dall'immigrazione ai treni e alle strade, oltre che al paesaggio

BELLINZONA - Domani si festeggia il compleanno della patria, e sono ovviamente in programma molti avvenimenti e discorsi, dove ciascuno darà alla Svizzera il significato che ritiene più vicino alla sua sensibilità.

Per l'UDC, il nostro paese deve essere indipendente dall'UE. È questo il concetto sovrano che sta alla base dell'operare del partito democentrista, vedi anche il previsto lancio dell'iniziativa per disdire la libera circolazione delle persone, e oggi sui quotidiani ticinesi è apparsa un'inserzione sotto forma di articolo (quindi presumibilmente a pagamento) firmata niente meno che dal presidente nazionale Albert Rösti.

Rösti ricorda che i valori su cui si fondano il benessere e la sicurezza svizzeri, che per lui sono "indipendenza, autodeterminazione, neutralità, ordinamento giuridico liberale, democrazia diretta e federalismo".

Riprendendo massime presenti nel credo democentrista, spiega gli impegni dell'UDC in questo momento storico. La volontà è che "la Svizzera sia comandata dai cittadini e dalle cittadine e non da poltiiche e politici", oltre che "né da Bruxelles né da giudici stranieri". Dunque, vuole che "emetta lei stessa le proprie leggi e le sue disposizioni", "decida liberamente l'ammontare e il tipo delle imposte", oltre che "regolare autonomamente e secondo i propri bisogni l'immigrazione" (il principio del 9 febbraio, la cui legge di applicazione è stata contestata sin dall'inizio).

Il pericolo di cui parla il presidente dell'UDC è l'accordo quadro in corso di negoziazione con l'UE, il che metterebbe l'ordinamento europeo al di sopra di quello svizzero. Un concetto che non piace a Rösti e ai suoi, che come conseguenze indica "gli stranieri criminali non saranno espulsi, l'immigrazione incontrollata porterà a disoccupazione e alti costi sociali, treni sovraffollati e strade intasate, paesaggi cementificati".

"Si mettono così in discussione i nostri valori e il nostro benessere è sempre più in pericolo", conclude la sua lettera ai cittadini, invitandoli ad "impegnarsi con noi per una Svizzera autodeterminata, indipendente e liberale".
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