POLITICA
È ormai bagarre. Regazzi, "UDC, basta con questi sotterfugi, la vostra iniziativa non è applicabile". E Bühler grida già al tradimento
Prima i nostri ha ricevuto ieri la garanzia federale. Tra il Consigliere Nazionale e Marchesi è botta e risposta. "Gli imprenditori sono per la maggior parte onesti e responsabili. Per cambiare qualcosa, lanciate la madre di tutte le iniziative"
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"Prima i nostri" è conforme al diritto federale. Chiesa: "come avrebbe potuto non esserlo? Ora tocca al Gran Consiglio"

16 AGOSTO 2017
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Botta e risposta al vetriolo. Regazzi, "c'è poco da festeggiare". Marchesi: "sabotate anche Prima i nostri? Di che la categoria imprenditoriale non vuole cambiare le regole"

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16 AGOSTO 2017
BELLINZONA - Ieri l'iniziativa Prima i nostri ha ricevuto la garanzia federale, e si è scatenata la rissa a distanza fra i membri dell'UDC, in particolare il presidente Piero Marchesi, e il Consigliere Nazionale del PPD Fabio Regazzi (nonchè presidente di AITI)

Dopo il botta e risposta di ieri, dove Regazzi invitava i democentristi ad andare oltre la notizia stessa e a capire che in realtà il Consglio Federale ha voluto di fatto far comprendere come l'iniziativa sia difficilmente applicabile (i margini di manovra, da quanto si legge nel testo arrivato da Berna, in effetti, appaiono non larghissimi). Marchesi gli ha reso pan per focaccia attaccandolo a sua volta, dicendogli di dire chiaramente che la categoria degli imprenditori non desidera cambiare le regole del gioco, e ricordando che tutto, ora, è nella mani dei parlamentari ticinesi.

L'UDC pare non attendersi nulla di buono da ciò che scaturità dal Parlamento, almeno da quanto si legge sul profilo Facebook del vicepresidente Alain Bühler: "Tutti pronti per un "16 dicembre" bis in salsa ticinese? Il tradimento continua".

Fabio Regazzi ha risposto di nuovo a Marchesi, ecco le sue parole, con l'invito a lanciare la madre delle iniziative, ovvero quella per disdire la libera circolazione delle persone (che l'UDC nazionale ha in agenda di far partire a fine anno):

"Caro Piero, anch'io ti stimo ma la tua esuberanza giovanile ti porta ogni tanto ad andare un po' lungo.

La mia categoria, quella degli imprenditori tanto per intenderci, è composta per la grande maggioranza da gente onesta e responsabile e forse sarebbe bene che anche tu ogni tanto lo riconosca.

Detto questo, noi siamo disposti ad applicare le regole votate dal popolo ma a una condizione: che rispettino il principio della legalità!

Con "Prima i nostri" voi avete indotto i ticinesi a credere che si possa applicare quanto stabilito dall'iniziativa, mentre sapevate benissimo che questo non è fattibile. Lo ha detto a chiare lettere il Consiglio di Stato e lo ha ribadito ieri il Consiglio federale, che ha parlato di margini di manovra molto ridotti (che, tradotto dal politichese, significa praticamente nulli).

Se volete davvero cambiare le regole del gioco, smettetela con questi sotterfugi e giochetti da "Asilo Mariuccia" e presentate finalmente la madre di tutte le iniziative, ovvero quella per la disdetta degli accordi bilaterali, che avete preannunciato ma di cui non si vede ancora traccia. Solo così potremo fare finalmente chiarezzza".

La bagarre estiva, insomma, è servita, all'improvviso, poco dopo Ferragosto.

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