Un solo passaporto dice lui, certamente ammiratore di quel re del tennis, di cui tutti siamo fieri, che nessuno sogna di tacciare di “quasi svizzero”, come è successo a me, poiché di padre confederato e di madre sud africana. Nello sport è diverso, penseranno alcuni. No, in realtà, è uguale, perché, a discrezione, in Nazionale ci sono troppi stranieri, nelle locali di hockey addirittura i neri, e avanti così. In fondo, in molti, mi confidano che si tifa Lega e non si vota Lega, perciò anche quando la squadra del cuore sbaglia, si tiene duro. Ma quanti leghisti di origine straniera, naturalizzati e di frequente al beneficio del doppio passaporto (ne conosco personalmente alcuni), oggi riescono a stare dalla parte della Lega senza avere un nodo alla gola?