Si tende perlopiù a subire gli sgarbi, impassibili, facendoli passare come se fossero cosette tra “soci”, cancellabili con la pacca sulla spalla accompagnata da un'amichevole "ciapatala mia ", così il giorno dopo si può far finta di nulla quando ci si ritrova agli aperò o al bar del Gran Consiglio. In realtà si preferisce non reagire, far silenzio, a volte per convenienza, quieto vivere o per paura, e quasi nessuno ha il coraggio o sente il dovere morale e civile di stigmatizzare pubblicamente le incoerenze e le volgarità, reagendo con fermezza!