"Il No odierno espresso dal Popolo alla riforma delle pensioni “Previdenza per la vecchiaia 2020” significa un giorno difficile per l’AVS e per i pensionati, soprattutto coloro i quali dispongono solo del primo pilastro per vivere. Va infatti evidenziato che in Ticino, così come nei cantoni dove i redditi sono più bassi e dove la precarietà è più diffusa, la popolazione ha accettato sia il finanziamento supplementare dell’AVS sia la Legge “Previdenza vecchiaia 2020”. Malgrado il risultato odierno, una larga fetta della popolazione – come dimostrato dal risultato in Ticino – non vuole che il nostro sistema pensionistico venga indebolito", proseguono, convinti che "il fatto che la riforma sia stata respinta a livello nazionale non vuol quindi dire che la destra e i partiti borghesi dispongono di carta bianca per portare avanti il loro ‘piano b’, ovvero la riduzione del livello delle rendite o l’aumento dell’età di pensionamento delle donne senza che vi siano delle misure attive in materia di parità salariale. Il Partito Socialista si oppone con decisione a un’eventuale riduzione delle rendite e all’aumento dell’età di pensionamento a 67 anni". Insomma, si prospetta battaglia, sin da subito, come prevedibile.