Secondo i socialisti, quanto da lui affermato a Falò ha delle discrepanze rispetto al discorso al Gran Consiglio del 13 marzo. In particolare, “il gerente della ‘Argo 1’ non aveva fornito un’offerta di prestazioni seria e articolata che poteva motivare di scegliere quest’agenzia per assicurare il delicato mandato che le è stato affidato, protratto tacitamente nel tempo senza che sia stato pubblicato un concorso pubblico e per un ammontare totale di 3,4 milioni di franchi. Non è ricevibile nemmeno l’argomento dell’economicità della tariffa fatturata da ‘Argo 1’, di poco superiore ai 35 franchi l’ora. Questo importo, nettamente inferiore alle tariffe abituali nel campo della sicurezza, avrebbe dovuto suscitare molta più attenzione di quella dimostrata. È stato infatti appurato che, quando è stata designata, l’agenzia ‘Argo 1’ non disponeva del personale necessario per assicurare il delicato mandato affidatogli e che 8’000 ore di lavoro, per un importo di 190mila franchi, sono state pagate in contanti senza essere state dichiarate. L’importo di 35 franchi l’ora mette in luce un chiaro caso di dumping salariale e delle ripercussioni a scapito dei lavoratori, i quali non sono stati compensati mentre il fallimento di ‘Argo 1’ è già stato pronunciato”. Senza scordare l’accompagnamento ai rifugiati di cui aveva parlato il Ministro, a cui la Argo 1 non era abilitata.