In queste settimane abbiamo potuto leggere di tutto e di più: giudizi sommari, richieste di dimissioni, accuse, epiteti, illazioni e fango, quasi fossimo tutti dei farabutti. D’altra parte è risaputo che quando l’animale è ferito gli sciacalli si scaraventano addosso convinti di poter partecipare ad un facile banchetto. È quello che hanno tentato di fare alcuni giornalisti e politici con il presidente Dadò, tirandolo in causa con mille illazioni e colpendo senza tregua la sua compagna che, pur essendo funzionaria del DSS, sul mandato ad Argo1 come confermato dal procuratore John Noseda, non ha avuto nessun ruolo decisionale. Qui va detto senza possibilità di fraintendimento: il presidente con tutta questa storia non c’entra assolutamente nulla e gode della piena fiducia dell’Ufficio presidenziale. Come da suo carattere, ha rilasciato un’intervista sul Corriere del Ticino (vedi pagine 4 e 5), nella quale risponde schiettamente alle illazioni e agli attacchi subiti, e presto non mancherà di farsi sentire e spiegare quali saranno i prossimi passi del Partito.