Prosegue il Consigliere Nazionale, “sempre nella Roadmap le parti si sono date atto della disponibilità al dialogo per una collaborazione in materia di servizi finanziari transfrontalieri. L’Italia ha però adottato un Decreto legislativo -in applicazione della direttiva UE MiFID II- che esclude la possibilità di libera prestazione di servizi finanziari, esigendo per tutti gli intermediari extra UE l’obbligo di una succursale in Italia, malgrado MiFID II lasci la possibilità di non prevederlo. Avendo scelto l’alternativa della succursale, l’Italia non ha sfruttato il margine di manovra a disposizione e non ha rispettato la Roadmap”. In termini meno tecnici, l’Italia si è attaccata a un cavillo per impedire agli operatori svizzeri di operare, mentre potrebbe permetterlo loro, grazie a una direttiva dell’Unione Europea.