“La radiotelevisione offre un contributo importante alla consapevolezza svizzera. Non si tratta di negare l’importante ruolo svolto da molti media privati che coprono le peculiarità regionali del nostro territorio. Così come la SSR dovrà certamente darsi una mossa e svestire il comodo abito del monopolista. Avessimo dato retta al consigliere nazionale, municipale di Lugano e direttore del Mattino, servizi di informazione o culturali dedicati alle nostre minoranze e alle nostre regioni periferiche non esisterebbero più e col piffero che a fronte del 4% di contributi ne avremmo ancora ricevuti il 22%. Ben venga questo risultato. Per amore della Svizzera e del Ticino”, si legge. Una stoccata, dunque, a Lorenzo Quadri, che non viene neppure chiamato per nome.