POLITICA
Roic: "PS, corri col PC che non condanna la guerra? Io me ne vado"
Il socialista lancia una dura invettiva contro l'ipotesi di una alleanza con i comunisti in vista delle federali: "La quantità minima dell'apporto di voti da parte del PC può giustificare il grave scadimento qualitativo politico della mossa? No"

BELLINZONA - Socialisti e comunisti correranno insieme verso le elezioni federali? Parrebbe di sì ma non tutti sarebbero d'accordo. A sollevare l'argomento è stato, durante il comitato cantonale, Maurizio Canetta. La maggioranza dei presenti avrebbe dato il via libera per continuare a discutere per una alleanza.

Ma non a tutti l'idea piace. Lo ha reso noto con un articolo sul portale Naufraghi Sergio Roic, pronto a dimettersi parlando di "una decisione in contrasto col recente passato e con ogni logica politica".

"Gli aderenti alla sinistra (iscritti e simpatizzanti del PS) si chiederanno (a meno che non ci sia un’imposizione di silenziare anche il pensiero): ma che cosa è cambiato dalle elezioni precedenti nei rapporti tra PS e PC? Forse che il PC nostrano abbia nel frattempo condannato l’invasione russa dell’Ucraina? (No, non l’ha fatto); forse che questa invasione abbia avuto termine? (No, la guerra di aggressione continua); forse che il partito socialista svizzero abbia cambiato idea sulla guerra/invasione da parte russa? (No, continua a condannarle).
Ho provato a coinvolgere la mia sezione del PS (Lugano) e poi le massime istanze cantonali del PS sulla problematica, ma in risposta ho avuto considerazioni vaghe (non ci occupiamo della cosa) e il silenzio, l’assoluto silenzio", scrive Roic.

"Forse (forse!) la vicenda può essere chiarita considerando le dichiarazioni alla stampa rese dopo il comitato cantonale dal copresidente del PS, Sirica: egli ha affermato che, dopo la sconfitta alle cantonali, bisogna ritornare a unirsi, ricompattare la sinistra eccetera eccetera.  Ma la sinistra non si “unisce” con chiunque, no, no, no, se per l’MPS la porta rimane ben chiusa (per beghe locali), essa si spalanca per il PC, le cui posizioni sulla guerra/invasione dell’Ucraina fanno a pugni con ogni parvenza di diritto internazionale, approccio democratico ed afflato etico. Se per Hegel la categoria della quantità svolge il suo ruolo come antitesi della qualità, che rappresenta la tesi, e il risultato finale sintetico rappresenta la misura, la quantità minima dell’apporto di voti da parte del PC alla lista congiunta può giustificare il grave scadimento qualitativo politico della “mossa” del PS? No, no e ancora no, non potrebbe giustificarlo in alcun modo, e non lo giustificherebbe nemmeno se il PC nostrano fosse una fortissima forza politica, giacché resta un partito guerrafondaio proteso verso la balbuzie retorica. Così come stanno le cose, con l’eventuale apporto micro dei voti comunisti, non ci si può esimere dal sorridere di fronte a questa scelta “politica”.

Ed è pronto a gesti forti: "Il che porta direttamente al punto 6 di questa vicenda, nel quale colui che si sente schifato da questo modo di agire si dimette dal partito (il PS) in questione. Si tratta dell’autore di questo pezzo, naturalmente".

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