POLITICA
Sabrina Gendotti: “Giustizia al palo e teatrini politici”
Aspra critica al Governo da parte della deputata del Centro nel dibattito sul consuntivo 2024: “Mancanza di trasparenza e di rispetto delle istituzioni, sprechi e annunci fuori luogo da parte dei ministri leghisti”
TiPress / Francesca Agosta

di Sabrina Gendotti *

Intervento in Granconsiglio, a nome del Gruppo parlamentare del Centro, sul Dipartimento delle Istituzioni nell'ambito del dibattito sul consuntivo 2024

 

Onorevole Presidente,

Onorevole Consigliere di Stato,

Gentili Colleghe ed Egregi Colleghi,

in occasione della discussione sul consuntivo 2024, la commissione della gestione ha posto diverse domande e richiesto alcuni documenti al Governo. Tra questi risulta la tabella concernente l'evoluzione degli effettivi della polizia cantonale dal 2010 al 2024 che sono cresciuti di 203.6 PPA. Per quanto riguarda la comunicazione siamo passati da 2 a 8.5 unità (+6.5). Formazione: da 5.5 18.2 unità (+12.7). Servizi del comando: da 1 a 64.6 unità (+63.6). Polizia giudiziaria da 133.5 a 205.45 unità (+71.95 che se togliamo la scientifica che prima non esisteva otteniamo un + 48.85). Stato maggiore: da 45.4 a 177.7 unità (+132.30)

Cosa c'è da coordinare, lo sbarco sulla luna? Dati che si commentano da soli.

Per quanto riguarda le riforme a favore della Giustizia contenute nella risoluzione approvata da questo Parlamento l'autunno scorso, la sottocommissione giustizia, coordinata da chi vi parla, grazie al prezioso aiuto delle Colleghe Cristina Maderni, Sabrina Aldi, Roberta Soldati e Daria Lepori e del Collega Marco Noi, ha lavorato alacremente riunendosi settimanalmente. Stiamo portando avanti:

- per quanto concerne il Ministero pubblico la reintroduzione della figura del sostituto procuratore, definendone le competenze e allineandole a quelle della Pretura Penale che verranno innalzate, prevedendo pure la reazione di una vera direzione all'interno della Procura con i necessari poteri di intervento;

- per quanto riguarda la magistratura dei minorenni la Collega Soldati sta elaborando la base legale per permettere di delegare determinate competenze alla Segretaria giudiziaria, e

- per quanto concerne la Giustizia allestiremo, in collaborazione con la magistratura, un'iniziativa' parlamentare elaborata per introdurne l'autonomia finanziaria, gestionale e amministrativa, come per altro auspicato dal Presidente del Tribunale d'appello in occasione dell'apertura dell'anno giudiziario.

Allo stesso evento l'onorevole Gobbi ha ribadito la centralità della giustizia, la necessità di dialogo tra i vari poteri all'insegna del rispetto e della trasparenza, e che ognuno deve assumersi le proprie responsabilità.

Se vogliamo parlare di responsabilità: il Parlamento credo si sia assunto le sue, prova ne è l'approvazione della citata risoluzione che prevede, tra le altre cose, di modificare la procedura di nomina dei magistrati, che per fortuna o sfortuna, dipende dai punti di vista, è di competenza di questo Parlamento. Lo stesso vale per la Giustizia. Recentemente la commissione giustizia e diritti ha audito alcuni membri del Consiglio della magistratura e della commissione amministrativa del Tribunale d'appello e la sottocommissione anche il Procuratore generale. Da tali audizioni è emersa da un lato la necessità di puntuali potenziamenti degli effettivi presso alcune Autorità e Tribunali, richiesti e sollecitati da anni ma mai accordati, e dall'altro la consapevolezza che in determinati settori vi è un margine di miglioramento riguardo all'efficacia e all'efficienza del lavoro svolto. Altrettanto non si può dire della Divisione della giustizia, che rappresentata dalla sua direttrice accompagnata dal capo del Dipartimento è stata sentita sempre dalla giustizia commissione e diritti, comunicando candidamente che attualmente si deve occupare della digitalizzazione, ossia il progetto federale justitia 4.0, e che di conseguenza se la commissione, unitamente alla magistratura, desidera portare avanti delle riforme lo può fare in autonomia.

La risposta è da considerasi inaccettabile. Inoltre di potenziamenti non se ne parla, se non di nomine temporanee in relazione alla digitalizzazione. Ci si chiede come mai non vi è la disponibilità finanziaria per nominare un giudice in più alla CARP (già in difficoltà senza considerare le importanti partenze di due giudici previsti a fine anno), ma si trovano le risorse per rimpiazzare la partenza della direttrice aggiunta della Divisione della giustizia, figura inutile creata negli ultimi anni e che non esisteva ai tempi del compianto Battaglioni, rispettivamente per nominare un personal trainer e un influencer per la polizia? Il fatto è che le risorse non si vogliono trovare.

Parliamo poi di trasparenza: del tutto assente nei confronti della commissione e di riflesso di questo Parlamento. Faccio un esempio: come commissione abbiamo chiesto di ottenere un rapporto concernente i flussi di lavoro presso l'Ufficio dei giudici dei provvedimenti coercitivi che ha visto coinvolte anche altre autorità della catena penale. Il Dipartimento ha risposto che non ce lo consegna perché non ha dato il risultato auspicato e per questo motivo non è nemmeno stato pagato. Ho la conferma che ciò non corrisponde al vero. Il rapporto ha dato seguito al mandato ricevuto ed è stato pagato. Perché dunque non ce lo volete consegnare? Perché contiene delle verità scomode? Nel rispetto del principio della trasparenza abbiamo tutto il diritto di ottenerlo.

Parliamo infine di rispetto, rispetto delle regole. Viviamo in un Cantone, in un Paese democratico, che è dotato delle proprie leggi e regole e che tutti sono tenuti a rispettare. Il rispetto delle regole procedurali non è solo forma ma è anche sostanza, contrariamente a quanto sostenuto dai ministri leghisti. Il teatro dell'assurdo a cui hanno assistito, quale pubblico, i cittadini ticinesi non è degno di questo Cantone. Sfruttare l'apertura dell'anno giudiziario, evento organizzato e di competenza della magistratura, per annunci roboanti di cambio di partimenti, per altro nemmeno avvallato dal Governo, non rispettandone la collegialità, è un atto di arroganza, come anche scritto da Righinetti sul Corriere del Ticino, di mancato rispetto del terzo potere, della democrazia e di questo Cantone.

E non mi si venga a dire che l'annuncio era una forma di riguardo per i magistrati perché il risultato dell'esercizio è stato che il discorso di Tatarletti non se l'è più filato nessuno. Per quanto accaduto provo profonda tristezza e preoccupazione. In un momento particolarmente critico per le finanze cantonali, al posto di pensare al preventivo 2026, che risulterà un esercizio molto complesso soprattutto se verranno approvate le iniziative socialiste e leghiste sulle casse malati, si perde tempo per queste baggianate. Spero il Governo si esprima a breve su questo tema così da chiudere questo infelice capitolo della politica ticinese.

*Deputata in Granconsiglio - Il Centro

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