Il Mattino: "La vicenda deve fungere da monito per chi immagina di usare la Lega come veicolo di promozione dei propri interessi personali"
Il Mattino dedica una pagina, firmata dal direttore, Lorenzo Quadri, al caso del “rapporto segreto della Lega” che ha tenuto banco settimana scorsa dopo la conferenza stampa e l’interrogazione del Movimento per il socialismo. In un trafiletto firmato MDD (Mattino della Domenica) parla inoltre del verbale di Norman Gobbi di fronte al procuratore generale Andrea Pagani che abbiamo pubblicato giovedì: “A danneggiarla (la Lega, ndr) sono state le due persone citate nel verbale di Gobbi: Alberti ed Aldi. La Lega è nata anche per combattere inciuci e “combine”, che sono invece il pane quotidiano della partitocrazia. Di conseguenza, se il nuovo coordinatore Daniele Piccaluga vuole il bene della Lega (cosa di cui non dubitiamo), ci aspettiamo che prenda in mano la ramazza e proceda al necessario repulisti. Chi ha danneggiato il Movimento per perseguire interessi personali se ne deve andare. A tal proposito, gli uccellini cinguettano che il coordinatore convocherà prossimamente un’assemblea straordinaria”.
Ma torniamo a Quadri, che articola il suo pensiero in sette punti:
“1) Nel “caso Alberti” (chiamiamolo così) ed i suoi annessi, la Lega è parte lesa. Non certo parte attrice.
2) Le fughe di notizie dal Ministero pubblico, pilotate politicamente, sotterrano la credibilità delle istituzioni. A partire da quella della giustizia, già al lumicino di suo. E’ evidente che occorre un repulisti.
3) Dal “verbale di interrogatorio” di Gobbi (corbezzoli!) non esce nulla di compromettente per la Lega in quanto tale. Proprio il contrario: emerge la volontà del coordinamento del Movimento di non tollerare né “combine”, né l’utilizzo della Lega per trarne vantaggi privati. Se singoli esponenti hanno tenuto comportamenti “sconvenienti”, la responsabilità è individuale e non collettiva.
4) Non esiste alcun “rapporto segreto” sul caso Alberti. Qui qualcuno ha guardato troppi film legal-thriller. Esiste solo un approfondimento interno che, ancora una volta, testimonia il desiderio di correttezza e di trasparenza della Lega. E la sua volontà di non accettare eventuali intrallazzi in stile partitocrazia: la Lega è infatti nata anche per combatterli.
5) Scambi di favori, inciuci e “combine” sono il pane quotidiano del Triciclo. E questo non da oggi, ma dalla notte dei tempi. Gli “indipendentissimi” media al servizio della casta (quelli che pretendono di mungere sempre più sussidi statali) farebbero bene ad evitare di rendersi ridicoli applicando la loro solita morale a senso unico.
6) Il comportamento del MpS si qualifica da sé. Per appagare la propria fregola di visibilità mediatica - ed avendo manifestamente moltissimo tempo da perdere - si inventa conferenze stampa per lanciare petardi bagnati, spacciandoli per rivelazioni epocali (?). Persa ogni decenza, scarica sul governicchio cantonale imbarazzanti raffiche di domande su questioni che sa benissimo non essere di competenza del CdS. Infatti, l’interrogazione chilometrica è solo una foglia di fico. Il disegnino non potrebbe essere più chiaro: sfruttare l’immunità parlamentare garantita dall’interrogazione per denigrare e lanciare illazioni, senza dover temere conseguenze legali. L’abuso delle istituzioni a scopo di marketing politico è pacchiano. E chi si produce in simili esercizi ha ancora la tolla di riempirsi la bocca con la “credibilità delle istituzioni”? Ma se ne è il primo becchino!
7) Quanto indicato al punto precedente dimostra la necessità di far sì che al Gran Consiglio abbia accesso chi rappresenta qualcuno, e non unicamente il proprio ego. Avanti con l’iniziativa popolare per ridurre il numero dei granconsiglieri da 90 a 60!
8) La Lega, confrontata con “voci” su propri esponenti, ha fatto bene a non voltarsi dall’altra parte, ma a volerle approfondire: quali altre forze politiche avrebbero fatto la stessa cosa? Quali, invece, avrebbero preferito non sapere, per potersi poi nascondere dietro il classico “io non c’ero, e se c’ero dormivo”? Che approfondimenti ha svolto il Ps sull’innominabile funzionario-abusatore del DSS?
9) La vicenda deve fungere da monito per chi immagina di usare la Lega come veicolo di promozione dei propri interessi personali: simili comportamenti non sono accettati.
10) Ribadiamo: l’elezione popolare dei magistrati permetterebbe di evitare gli intrecci, gli scambi di favori ed il mercato delle vacche in cui il Gran Consiglio si produce sistematicamente in queste occasioni”.