“A titolo personale non ho animosità nei suoi confronti. È stata una figura valida. Sono dispiaciuto che sia inciampata su questa vicenda”
LUGANO - “Uno sfogo, umanamente comprensibile”. Così il direttore del Mattino e consigliere nazionale leghista Lorenzo Quadri, interpellato dal Corriere del Ticino, ha definito il j’accuse di Sabrina Aldi, finita nel mirino del domenicale insieme ad Eolo Alberti. La deputata, che ieri ha annunciato il suo addio alla politica in una lunga intervista pubblicata sempre dal Corriere, ha detto che “per quanto non del tutto inaspettato, l’ultimatum del Mattino ha rappresentato un punto di rottura insanabile. Con il Nano Bignasca, il Mattino aveva un ruolo centrale nell’orientare le dinamiche di partito. Oggi, invece, con la nuova gestione, il Mattino ha contribuito a creare un clima ostile e a giustificare una mia progressiva esclusione”.
Da parte sua, Lorenzo Quadri ribadisce che “il Mattino non fa parte della Lega: è un giornale politicamente vicino al movimento, ma non ha alcun ruolo gestionale al suo interno. Attribuirgli responsabilità per ciò che accade nel partito è fuori luogo”. Quanto alla richiesta di ‘repulisti’ pubblicata nell’ultima edizione, Quadri la definisce “posizione del Mattino, secondo cui chi tiene determinati comportamenti non è al posto giusto all’interno di un movimento nato proprio per contrastare gli accordi dietro le quinte, che sono invece il pane quotidiano dei partiti cosiddetti storici”.
Inoltre, la pubblicazione risale a domenica scorsa e “non è quindi possibile che il trafiletto abbia influito retroattivamente su asserite progressive ostilità all’interno della Lega nei confronti di singole persone”. Quadri ha inoltre ricordato che la posizione del Mattino si fonda su un verbale di Norman Gobbi, reso al procuratore generale Andrea Pagani (pubblicato da liberatv). “Cosa poi sia successo all’interno del coordinamento della Lega, non è ovviamente di pertinenza del Mattino”.
Quadri auspica infine che la vicenda porti a una maggiore consapevolezza: “Chi fa parte o entra nella Lega deve essere cosciente che il movimento non va usato come veicolo per ricercare accordi o vantaggi personali. Un’impostazione che ovviamente deve valere per tutti. A titolo personale, come esponente della Lega, non ho animosità nei confronti di Aldi, che è stata una figura valida. Sono dispiaciuto che sia inciampata su questa vicenda”.