SANITÀ
Sigarette elettroniche ai minorenni, un negozio su 4 non rispetta la legge
Il DSS e Radix hanno effettuato controlli su 112 punti vendita in prossimità di 21 scuole medie per verificare l’effettiva applicazione delle nuove norme
TiPress/Samuel Golay

BELLINZONA - Con la modifica della legge sanitaria, dal 1° giugno scorso in Ticino è entrato in vigore il divieto di vendita di sigarette elettroniche (e-cig) e prodotti simili a giovani al di sotto dei 18 anni. A sei mesi dall’entrata in vigore della modifica, il Dipartimento sanità e socialità, in collaborazione con Radix Svizzera Italiana, ha effettuato dei controlli in 112 punti vendita situati in prossimità di 21 scuole medie per verificare l’effettiva applicazione delle nuove norme.

“I controlli – si legge in una nota stampa - sono stati svolti con il supporto di un gruppo di ragazze e ragazzi di età compresa tra i 13 e i 17 anni, formati per svolgere queste verifiche e accompagnati da un operatore adulto. I minorenni hanno chiesto di acquistare una specifica tipologia di sigaretta elettronica monouso, la così detta Puff Bar, attualmente il dispositivo più diffuso e utilizzato tra i giovani. I ragazzi non potevano celare la loro età o tentare di indurre all’errore gli esercenti e, in caso di richiesta da parte dei venditori, erano tenuti a presentare un documento d’identità.

Su 112 punti vendita censiti in prossimità delle scuole medie selezionate, circa uno su quattro ha venduto Puff Bar ai minori, nella quasi totalità dei casi senza accertare in alcun modo l’età – tramite domanda diretta e/o richiedendo un documento di identità - dei giovani acquirenti.

È importante ricordare che l’articolo 52a della legge sanitaria, oltre a imporre il divieto di vendita di prodotti del tabacco e affini ai minorenni, sancisce l’obbligo da parte del venditore di richiedere un documento d’identità ufficiale in caso di incertezza sull’età dell’acquirente”. 

È altrettanto importante ribadire, prosegue il comunicato stampa del DSS, “che la modifica della legge sanitaria è stata voluta per contrastare la velocissima espansione del mercato di prodotti definiti come alternativi alle sigarette tradizionali (e spesso proposti come più salutari) e la loro popolarità tra gli adolescenti e i giovani adulti. Al momento non vi sono evidenze scientifiche solide e indipendenti a sostegno della sicurezza di questi prodotti, sia per un utilizzo iniziale in giovane età, sia sul lungo termine. Inoltre, la maggior parte di questi prodotti contiene nicotina, sostanza tossica che crea dipendenza in modo rapido e intenso. 

Per essere il più possibile incisivo, l’impegno del DSS, della scuola e dei partner coinvolti nelle iniziative di sensibilizzazione e tutela della salute pubblica - soprattutto per proteggere le fasce più giovani - necessita della collaborazione di tutti gli interessati. Per questo motivo, l’adesione responsabile di chi vende sigarette elettroniche e prodotti simili, attraverso la consapevolezza e il rispetto delle misure preventive sancite dalla Legge - nello specifico, verificando l’età degli acquirenti più giovani - costituisce un pilastro essenziale”.

 

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