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06.06.2020 - 17:000

È allarme anche per i giovanissimi. "La dispoccupazione per chi ha tra i 15 e i 24 anni è aumentata del 60%"

I Giovani UDC presentano una serie di misure che porteranno a Berna. Gli studi hanno dimostrato che i giovani che entrano nel mercato del lavoro in tempi di crisi subiscono svantaggi quali salari più bassi o di disoccupazione per un lungo periodo"

BERNA – Solo ieri, come abbiamo riportato, Mattea David, copresidente del Comitato cantonale del PS, lanciava l’allarme sulla sua generazione, quella dei 30enni. E oggi i Giovani UDC si preoccupano di chi è ancora più giovane, ovvero delle persone tra i 15 e i 24 anni. Per la sezione giovanile dei democentristi, causa Covid la disoccupazione in quella fascia di età è già aumentata del 60% in pochi mesi.

“Sappiamo per esperienza che i lavoratori al di sotto dei 25 anni vengono assunti più rapidamente di quelli più anziani durante i periodi di crescita economica. In tempi di crisi, però, vengono anche licenziati più rapidamente. Gli studi hanno dimostrato che i giovani che entrano nel mercato del lavoro in tempi di crisi subiscono svantaggi quali salari più bassi o di disoccupazione per un periodo fino a dieci anni”, si legge nel comunicato. La preoccupazione è anche per gli accademici, “il cui ingresso in carriera si sta già rivelando difficile in molti settori e che spesso si trovano a dover affrontare anni di tirocini poco retribuiti prima di essere assunti regolarmente”.

Hanno anche scritto una lettera sul tema a Martina Hirayama, segretaria di stato per la ricerca e la formazione.

Le misure proposte, che verranno portate al Consiglio Nazionale, sono:

"• Le aziende ricevono notevoli agevolazioni fiscali per ogni posto di apprendistato offerto e per ogni impiego di dipendenti di età inferiore ai 25 anni (fino a una quota del 20% per le aziende con 10 o più dipendenti).

• Pacchetto di deregolamentazione per la crescita dell'apprendistato: le aziende con posti di apprendistato devono essere liberate da normative burocratiche inutili. Troppe persone hanno già rinunciato all'apprendistato perché in molti settori la burocrazia è dilagante e sottrae alle aziende a valore aggiunto innumerevoli ore di lavoro. Chiediamo quindi un pacchetto di misure per deregolamentare e ridurre la burocrazia dell'apprendistato.

• Per non compromettere la fiducia dell'economia nel livello di istruzione, tutti gli esami per l'uscita dalla scuola e dall’apprendistato devono quindi essere svolti regolarmente. Esigiamo che, ovunque siano già stati comunicati gli annullamenti degli esami, un certificato indichi chiaramente ciò che i diplomati e gli apprendisti hanno effettivamente conseguito e ciò che le aziende possono richiedere a livello di conoscenze. 

• La libera circolazione delle persone con l'UE, che influisce in modo grave per i giovani lavoratori a causa della facile disponibilità di manodopera straniera a basso costo, deve essere interrotta con effetto immediato. I lavoratori stranieri possono firmare un contratto di lavoro solo se non è disponibile un lavoratore indigeno altrettanto qualificato".

 

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