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22.11.2016 - 17:410

Un "posto occupato" per essere solidali con le donne che subiscono violenza

L'azione simbolica è stata promossa dal Coordinamento donne della sinistra e dal Gruppo donne USS Ticino e Moesa ha avuto molte adesioni, anche dal mondo politico

BELLINZONA - Un posto occupato per chi non può essere lì, perché vittima di violenza. Un posto per tutte quelle donne di cui non si parla sempre abbastanza, a volte mai. La campagna "Posto Occupato", lanciata in Ticino dal Coordinamento donne della sinistra e dal Gruppo donne USS Ticino e Moesa durante il periodo che va dal 21 al 25 novembre. La violenza contro le donne è costituita da quelle violenze che colpiscono le donne in quanto donne e viene inscritta nelle forme di discriminazione che compromettono seriamente la possibilità per le donne di godere pienamente dei diritti e delle libertà su un piano di uguaglianza. La violenza, così, attraversa ogni aspetto dell’esistenza, controlla e addomestica i corpi e le vite delle donne: in famiglia, sui luoghi di lavoro, a scuola, all’università, per strada, negli ospedali, sui media, sul web, di notte, di giorno. Nella maggior parte dei casi viene neutralizzata da una cultura e tradizione attraverso l’eufemismo, la disumanizzazione la colpevolizzazione di chi ne è colpito e la negazione della gravità dell’atto, tutti comportamenti che vogliono rendere accettabile ciò che non lo è. Tra gli abusi perpetrati nei confronti delle donne rientrano oggi fenomeni di natura diversa: non solo l'aggressione fisica di un uomo contro una donna, e la sua forma più estrema, il femminicidio, ma anche vessazioni psicologiche, ricatti economici, minacce, molestie sessuali, persecuzioni (stalking), che oggi trovano anche nell’uso della tecnologia forme di amplificazione. Azioni quasi sempre ripetute nel tempo, compiute da uomini molto diversi tra loro per età, condizione sociale, livello di istruzione, nazionalità e religione. Non da "mostri" e di solito neanche da sconosciuti, anzi sono proprio i partner, gli ex partner e conoscenti i principali autori. I numeri sono impressionanti: tre donne su quattro hanno subito almeno una volta in età adulta violenze psicologiche e comportamenti di controllo da parte di una persona a loro vicina, il 43,6% ha già vissuto almeno una volta atti di violenza fisica e minacce e una donna su 8 ha subito violenza sessuale da parte di un partner o di un parente. Una donna su quattro ha subito violenze di lieve entità esclusivamente psicologiche, quasi una su quattro violenze di media entità (psicologiche fisiche e sessuali) e poco più di una su quattro ha subito violenze di maggiore entità, ossia violenze psicologiche fisiche e/o sessuali gravi. Per combattere fenomeni che annullano queste donne in quanto persone ogni qual volta subisce un abuso fisico, sessuale, psicologico e/o economico da parte di un marito, di un ex, di un amante, di un conoscente o di uno sconosciuto servono azioni massicce e ad ampio respinto. "Posto occupato" è simbolica, ma le foto degli aderenti sono arrivate da ogni dove, compreso il Gran Consiglio: un modo per far sentire le vittime meno sole. [imagebrowser id=167]
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