Con l’architetto d’interni Irene Roncone, lo showroom di Porza si trasforma in un luogo di dialogo creativo tra superfici, idee e visioni. Qui i materiali sono il punto di partenza per dare forma a progetti unici e personalizzati
LUGANO - Più che un contenitore di prodotti o una semplice vetrina, lo showroom di Gehri Rivestimenti a Porza si presenta oggi come un laboratorio in movimento, uno spazio di confronto dove intraprendere un percorso emozionale, prima ancora che progettuale. Chi vi accede in cerca ispirazione trova gli strumenti per dare forma a idee, progetti, sogni.
Non è solo questione di estetica: scegliere un materiale significa immaginare uno stile di vita, interpretare spazi, soddisfare esigenze pratiche ed espressive. Al centro, la materia nelle sue infinite forme, declinazioni e possibilità applicative - dalle grandi lastre ceramiche alle superfici in pietra naturale - selezionata con cura e presentata in modo da stimolare abbinamenti, dialoghi, visioni.
I materiali diventano così protagonisti di un dialogo continuo tra committente e un team di professionisti esperti e attenti, grazie a un’organizzazione degli spazi che stimola il contatto diretto e la sperimentazione. “Favorire il confronto e gli abbinamenti possibili è la chiave per una personalizzazione reale, capace di coniugare esigenze tecniche, desideri estetici e praticità”, spiega Irene Roncone, architetto d’interni di Gehri Rivestimenti, in quest’intervista a Liberatv. Un approccio che riflette l’evoluzione del settore: clienti più informati, progetti più articolati e una crescente attenzione all’identità degli ambienti.
Estetica, sostenibilità e innovazione: quali sono i materiali che oggi raccontano meglio l’evoluzione di questa combinazione di fattori? Quali novità avete introdotto in Showroom quest’anno?
Il materiale che da sempre, e come si dimostra soprattutto negli ultimi anni, si può considerare sostenibile nel mondo dei rivestimenti è sicuramente la ceramica. A oggi aziende come Atlas Concorde e Graniti Fiandre riescono, attraverso tecnologie, competenza e ricerca continua, a proporre sul mercato prodotti estremamente qualitativi. Non solo a livello di pregio nell’estetica, sempre presente e di altissimo livello, ma anche e soprattutto sul piano etico. Questo connubio è ciò che ci spinge a promuovere tali realtà, dedicandogli spazi progettati ad hoc nella nostra sala mostra. Due grandi aree del nostro showroom sono infatti dedicate a questi prestigiosi marchi, nell’ottica di riuscire a raccontare, attraverso l’esposizione dei loro prodotti, la filosofia di cui sono permeati e che consente un costante sviluppo verso l’innovazione.
All’inizio del 2025 si è concluso il cantiere riguardante il rinnovo della zona dedicata ad Atlas Concorde. La metratura degli spazi e la progettazione oculata hanno permesso di presentare il completo ventaglio delle collezioni proposte. Attraverso un vero e proprio percorso si possono attraversare le novità proposte e le comprovate collezioni “must” del marchio: dalle gallerie di grandi lastre, che attingono le loro grafiche dalle tendenze della pietra naturale, agli effetti più texturizzati e materici, perfetti per coincidere con la propensione contemporanea di gestire le grandi superfici con monocromaticità uniforme valorizzata da una texture sempre più studiata.
La novità introdotta nella sala mostra è stata anche quella di non presentare soltanto staticamente i sopracitati materiali, ma anzi quella di favorire il confronto e gli abbinamenti possibili, nell’ottica di una massima personalizzazione possibile da dedicare al singolo progetto.
In un mercato influenzato da Interior Designer e da clienti sempre più informati, come cambia il vostro modo di proporre soluzioni? Avete notato nuove dinamiche nella domanda?
Forse la conclusione della risposta precedente regala un’introduzione adeguata a questa domanda. Come accennato e come suggerito dall’impostazione architettonica dello showroom, l’intenzione è quella di favorire ed esortare a lavorare per abbinamenti.
La richiesta è sicuramente influenzata da una maggiore consapevolezza del cliente che, tramite l’indagine su internet o guidata dalle diverse professionalità, si ritrova con molti stimoli che, in sala mostra cerchiamo di ordinare e delineare attraverso sistemi interattivi: sia analogici, come può essere l’accostamento di campionature in materioteca, oppure digitale, attraverso visualizzazioni e progettazioni grafiche pianificate e previste in relazione alle esigenze di ogni singolo progetto. Tra gli elaborati che proponiamo al cliente il ventaglio va dai moodboard concettuali, riguardanti gli abbinamenti tra i vari materiali, alla ricostruzione CAD dello spazio, renderizzato poi con il materiale scelto e con la posa ipotizzata.
Questo ci permette di lavorare in parallelo con richieste sempre più direzionate verso il tentativo da parte del cliente di immaginare l’atmosfera finale dello spazio.
C’è un progetto recente in cui i materiali hanno davvero fatto la differenza? Che tipo di collaborazione si è instaurata tra voi, architetti e committente?
Questa domanda trova sicuramente una risposta adeguata nella nostra collaborazione con un particolare studio d’architettura del Locarnese. In questo caso ci spostiamo nel mondo della pietra naturale, in particolare del travertino. Per i clienti di questo studio l’esigenza e l’obbiettivo era di ottenere un materiale estremamente qualitativo, con delle caratteristiche molto precise e ripetute per tutte le forniture; in modo che lo standard, sia dell’esecuzione che della fornitura, fosse costante e di elevato pregio. Le prerogative di suddetto genere sono da seguire accuratamente e, con la pietra naturale, bisogna spesso accettare ciò che la natura ci offre, compresi limiti e difetti. In questo caso, ciò che ha permesso di succedere nelle volontà progettuali desiderate è stata la collaborazione attiva, costante e sinergetica tra la cava, i fornitori e gli architetti.
Criteri precisi, costanza nella gestione del cantiere, attenzione minuziosa di ogni particolare e sapienza degli artigiani: tutto ciò ha permesso di selezionare, lavorare e progettare, con un materiale che ha fatto veramente la differenza.
Dalla richiesta più strana alla scelta più strategica: come riuscite a bilanciare creatività artigianale, esigenze del cliente e competitività in un mercato in continua evoluzione?
Subito sopraggiunge alla mente un progetto, il rivestimento di una piscina interna nei pressi del Luganese. Sembra una premessa delle più normali ma, per questo oggetto, le esigenze del cliente e la peculiarità delle richieste sono state una palestra preziosa per la messa alla prova di un’impresa chiamata ad agire in modo strategico. In questo caso la fattibilità delle richieste è stata garantita dall’esperienza e dalla consapevolezza nella gestione del progetto, sin dalle sue fasi preliminari.
Saper assegnare, per esempio, alle idee progettuali sin da subito il materiale adatto (in questo caso combinazione sapiente ed elegante tra ceramica e marmo) si è rivelato fondamentale. Come anche la definizione di procedure accurate. Il confronto costante con la manodopera e le maestranze presenti in cantiere, ci ha permesso di sviluppare dettagli ed esecuzioni da laboratorio le quali, di primo impatto, avrebbero potuto intimorire. La strategia è sicuramente stata quella di controbilanciare tecnica, metodo, abilità e ambizione, il tutto con la sempre costante prerogativa di garantire un lavoro eseguito a regola d’arte.
In un mercato in continua evoluzione, è sicuramente buona cosa proporre sempre la qualità, senza perciò dover necessariamente frenare le aspirazioni più innovative.