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Cantonali 2023
16.01.2023 - 15:490
Aggiornamento: 17:10

Cantonali 2023, PC e POP presentano 60 candidati al Gran Consiglio

Il Partito Comunista e il Partito Operaio e Popolare depositeranno la propria lista unitaria per il rinnovo sia del CdS sia del GC: “Un'alternativa coerente per la neutralità, il lavoro e il servizio pubblico”

BELLINZONA - Il Partito Comunista (PC) e il Partito Operaio e Popolare (POP) depositeranno la propria lista unitaria sia per il rinnovo del Consiglio di Stato sia del Gran Consiglio. È quanto si apprende da un comunicato stampa congiunto diffuso oggi.

Per il Governo, i candidati saranno:

- Massimiliano Ay (1982), segretario politico del PC, dal 2015 deputato in Gran Consiglio e consigliere comunale di Bellinzona
- Gianfranco Cavalli (1990), segretario politico del POP, consigliere comunale di Locarno
- Lea Ferrari (1991), membro della Direzione del PC, municipale di Serravalle e dal 2019 deputata in Gran Consiglio
- Alberto Togni (1994), membro della Direzione del PC, già primo cittadino di Gordola e tuttora consigliere comunale
- Marco Ferrazzini (1950), già vicesindaco di Chiasso e deputato in Gran Consiglio nel 1975, attuale consigliere comunale di Chiasso.

Per quanto riguarda il Gran Consiglio, è in via di definizione una lista che conterà circa 60 candidati, con un'età media di 32 anni. Si tratta della lista comunista per il GC più numerosa da 30 anni a questa parte.

Massimiliano Ay ha spiegato lo spirito della coalizione, ovvero una politica coerente che si basa su tre priorità: neutralità, lavoro e servizio pubblico. In particolare ha specificato l'impostazione anti-europeista della lista PC-POP e l'importanza di difendere il servizio pubblico contro liberalizzazioni e privatizzazioni. Ay non ha mancato di rimarcare come i comunisti siano un voto utile in quanto attivi in maniera costante e non siano "meteore" che compaiono solo ogni quattro anni a ridosso delle elezioni.

Gianfranco Cavalli, dopo aver ricordato le lotte comuni dei due partiti, ha insistito sul tema del lavoro, in particolare della lotta contro le nuove forme di precariato, delle infiltrazione mafiose, nonché della necessità di un generale potenziamento dell'ispettorato del lavoro.

Lea Ferrari ha ricordato, nell'ambito del centinaio di atti parlamentari depositati, le vittorie conseguite dai due deputati comunisti in parlamento e l'importanza quindi di mantenere e consolidare una voce di opposizione propositiva. Fra le vittorie si ricorda quella sulla sovranità alimentare, poi approvata anche dal 62% dei cittadini in votazione popolare, ma anche l'abolizione del numerus clausus per il "corso passerella" per gli apprendisti che vogliono continuare gli studi.

Alberto Togni dal canto suo, presentando la piattaforma elettorale comune, ha sottolineato come PC e POP siano partiti complementari e uniti non solo da una storia comune, ma anche da lotte condivise negli ultimi anni su temi sia internazionali (per la pace e la neutralità) sia locali (in opposizione alla nuova legge sul CO2 e in solidarietà ai lavoratori di Divoora e DPD).

Marco Ferrazzini non solo ha portato alla lista comunista la sensibilità di un piccolo commerciante, ma ci ha tenuto anche a rimarcare il legame storico con il Partito del Lavoro di Pietro Monetti, contestando una sinistra spocchiosa e intellettualistica e valorizzando l'unione intergenerazionale.

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