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Cronaca
20.09.2015 - 22:310
Aggiornamento: 21.06.2018 - 14:17

Boris Bignasca, «il LAC ora c'è dunque cerchiamo di farlo funzionare al meglio»

Sul Mattino, Bignasca tende una mano al nuovo centro culturale, pur senza risparmiare le critiche. Elogiato invece Michele Foletti

LUGANO - Il LAC è aperto ormai da una settimana. La Lega ha combattuto, soprattutto attraverso il suo settimanale Il Mattino e con svariati atti di Attilio Bignasca al Municipio. Ora, però, il LAC è in funzione, e pur non risparmiando critiche, Boris Bignasca, presidente del Giovani Leghisti, tende una mano al nuovo centro culturale. «Ora la struttura esiste e diviene imperativo farla funzionare al meglio, cosicché la stessa pro­muova il rilancio turistico ed economico del­l’intero Cantone, favorendone la crescita sul piano civile e culturale», si conclude così un suo articolo pubblicato dal Mattino. Pace? Non completa, dato che nelle righe precedenti Bignasca aveva sottolineato ancora una volta «i grossi errori commessi dalla dirigenza luganese e in particolare da Giovanna Masoni Brenni responsabile del progetto», che «forse abba­gliata dal successo della piazza finanziaria, che sembrava garantire in eterno delle illimitate ri­sorse finanziarie, ha creduto incautamente di poter sviluppare il progetto con le sole proprie forze». Adesso è importante, secondo Bignasca, garantire un'offerta museale che non sia il doppione di altre già esistenti, dato che la sala degli spettacoli è definita troppo piccola. Non mancano un elogio al municipale leghista Michele Foletti, «che sta provando ad arginare i danni e i deficit dell’appena nato polo culturale», e l'invito a «una gestione estremamente professionale e trasparente delle finanze» e a cercare «nuove fonti di en­trate quali i servizi di ristorazione e la messa a disposizione degli spazi anche per eventi di carattere privato e aziendale».
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