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Cronaca
26.10.2015 - 14:250
Aggiornamento: 21.06.2018 - 14:17

Carlo Croci, «inutile criticare senza conoscere. Frontalieri, salite in due su un'auto!»

Il sindaco di Mendrisio mette i puntini sulle i in merito alla chiusura del centro di Ligornetto. «È stata semplicemente applicata una decisione popolare dell'allora paese di Ligornetto. Tutti i cittadini di Mendrisio potranno accedere liberamente al nucleo»

MENDRISIO - Mattinata di caos sulle strade attorno al valico del Gaggiolo per la chiusura del centro di Ligornetto. Il sindaco di Stabio, Claudio Cavadini, sul nostro portale non ha risparmiato le frecciate a Mendrisio e a una misura, introdotta a partire da questa mattina, che non gli piace. Da noi contattato, però, il suo omologo di Mendrisio, Carlo Croci, chiarisce e ridimensiona la vicenda. «La decisione è stata presa dopo un referendum e con una votazione dell'allora popolazione di Ligornetto, che voleva sperimentare la chiusura per un anno. Essa è stata avversata in tutti i modi dal Comune di Stabio ed è dunque divenuta effettiva solo in queste ultime settimane. All'inizio dell'anno nuovo potremo capire se la misura avrà un senso o no, e allora prenderemo la decisione se continuarla. Noi abbiamo la facoltà dopo un anno eventualmente di annullarla, siamo in Svizzera per fortuna e quando il popolo decide è sacrosanto. Faremo delle valutazioni, però mi ha specie che prima ancora che la decisione venga attuata si raccolgano firme e dopo tre ore ci si scaraventi già contro una scelta».A suo avviso, dopo i problemi della prima mattina, cosa si può dire?«I frontalieri dovrebbero salire in due su un'auto. Il Comune di Stabio ha rifiutato l'aggregazione con Ligornetto, ricordo. Ci sarà traffico in altri quartieri? Si giudica troppo presto, se la cosa è nefasta il Municipio di Mendrisio prenderà decisioni in merito, non siamo certo noi che ci sottraiamo a prese di responsabilità, anzi abbiamo dato anche molto di più di tanti altri. Questa decisione presa da Ligornetto va rispettata, noi la valuteremo. Non mi piace questo modo di fare, ogni cosa necessita di un tempo di adattamento. Per giudicare si deve conoscere».Sembra di percepire una polemica col sindaco di Stabio, da noi intervistato questa mattina...«No, nessuna polemica, solo mi fa impressione che prima ancora che inizi la sperimentazione c'è gente che già si lamenta: prima proviamo!».Crede dunque che questa misura, indirettamente, incoraggi sistemi alternativi di venire in Ticino per i frontalieri? Per esempio, un maggior utilizzo del car pooling o dei mezzi pubblici.«Ci si scatena uno contro l'altro ma si lascia che delle persone vengano in Ticino ognuna su un'auto. Ma che vengano in due, o che usino i trasporti pubblici. Il problema non è il transito del traffico da un Comune all'altro bensì l'errato uso del territorio di chi si reca sul posto di lavoro. Mi auguro vivamente che questa misura permetta a queste persone di capire come ci possano essere modi diversi per andare al lavoro. Ho sentito diverse interviste a frontalieri, dicono che gli altri devono andare con mezzi condivisi, ma io non posso: sono solo storie, ciascuno pretende che sia l'altro a fare fatica al proprio posto, invece devono contribuire tutti».Ci sono lamentele anche da parte dei cittadini della stessa Ligornetto: chi non abita nel nucleo e non ha ricevuto il famoso bollino si sente discriminato, cosa risponde?«Per i cittadini della città di Mendrisio, e Ligornetto ne fa parte, l'accesso alle strutture del nucleo di Ligornetto è libero. Il bollino non è un diritto ad accedere, semplicemente è un qualcosa che permette un riconoscimento veloce per ci vi risiede per muoversi senza perturbazioni. Chiunque arriva e di fronte a un controllo dice che sta andando in Municipio, in un negozio o in un bar potrà accedere. Secondo me qualcuno ha voluto travisare la storia del bollino, noi lasciamo che parta la sperimentazione poi a dicembre o a gennaio potremo organizzare una serata con tutti i cittadini per capire gli umori e prendere accorgimenti da una parte e dall'altra. Non ci saranno barriere ma controlli saltuari, l'autista che dirà che sta andando al bar non avrà problemi, potrà andare liberalmente. E poi si tratta di un provvedimento con due fasce orarie, nessuno va in un negozio alle 5 del mattino. Ridimensioniamo il problema, si è chiacchierato molto prima, lasciamo partire il tutto poi vedremo, non sarà il Municipio che di fronte a situazioni evidenti di disagio non prenderà contromisure, lo affermo sin d'ora. Per ora dobbiamo mettere in atto ciò che è stato chiesto dal popolo, cui siamo vincolati».
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