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07.01.2016 - 09:140
Aggiornamento: 21.06.2018 - 14:17

Locarno città repressiva per i giovani: obiettivo 3'000 firme per cambiare rotta

LOCattiva lancia una petizione articolata in cinque punti per rilanciare la vita sociale in città. Polemiche per una manifestazione svoltasi prima del lancio

LOCARNO - Contro la repressione nei confronti dei giovani e degli esercenti che desideravano promuovere la vita sociale in città. Sono parole forti quelle usate dall'associazione giovanile LOCattiva nel comunicato stampa in cui annuncia il lancio di una petizione, rivolta al Municipio di Locarno. Oltre il 95% dei giovani locarnesi, secondo un sondaggio citato, ritiene di vivere in un Comune «insensibile nei confronti delle loro necessità, una città repressiva e priva di una politica giovanile, nella quale i grandi eventi culturali e musicali sono un fattore di esclusione più che di aggregazione per i giovani residenti». E chi ha un progetto, difficilmente può vederlo realizzato. Dunque con la petizione vengono promesse cinque misure. La prima chiede «la possibilità di organizzare eventi usufruendo gratuitamente di spazi pubblici e infrastrutture», la seconda «più flessibilità: orari, permessi, deroghe; pure per gli esercenti che vogliono ravvivare la città. Chiediamo un protocollo che faciliti la richiesta di permessi e rapidità nelle risposte. Basta con criteri soggettivi». La terza proposta concerne un ufficio giovani sito in strada: «ci vuole una persona che sia un punto di riferimento per i giovani, ma non in un ufficio e con modalità comunicative istituzionali, ma in strada». "Casa dei cittadini", il quarto punto, chiede «uno spazio pubblico (all’ex casa d’Italia?) che sia destinato ai cittadini e alle associazioni. Un luogo intergenerazionale in cui le persone possano incontrarsi e condividere interessi». Infine, si domanda di poter colorare i muri grigi della città, dando la possibilità a artisti giovani e meno giovani di esibirsi nella Street art. La raccolta firme è dunque partita. Nell'ufficializzare la petizione, il cui primo firmatario è Fabrizio Sirica, assieme ai promotori Anna Decurtin, Nadia Terron, Damiano Selcioni e Ali Utebay, è stata svolta una manifestazione. Breve a causa del mancato rilascio dell’autorizzazione, «infatti 8 giorni di anticipo sono evidentemente troppo pochi per poter acconsentire a dei giovani di godere dei loro diritti civili», si legge nel comunicato, ove poi ironicamente si ringrazia la polizia per l'ampia presenza. «Nonostante l’associazione LOCattiva ha già dimostrato a più riprese la propria affidabilità e la propria credibilità (pensiamo all’evento organizzato in piazza che ha coinvolto un migliaio di persone senza nessun problema, allo schietto dialogo instaurato con le istituzioni e allo studio presentato) ci sembra coerente “pensare sempre al peggio"». Gli obiettivi di LOCattiva? Raccogliere raccogliere 1'000 sottoscrizioni cartacee e 2'000 consensi online, da raccogliere entro il 7 marzo, «numeri elevati che, qualora raggiunti, dimostrerebbero l’ampio consenso popolare di cui godono tali rivendicazioni».
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